Bonucci: "Voglio sentire il fuoco che serve per essere un allenatore"
L'ex calciatore bianconero si racconta senza filtri, svelando la paura, mista ad adrenalina, del salto nel vuoto dopo il ritiro dal calcio giocato: "È un bel banco di prova, vissuto con un po’ d’ansia, sono onesto. Quando ti butti nel nuovo, nell’incognito, non sai mai quali sono le avventure e i momenti che ti aspettano. Di sicuro in questo momento era quello che mi serviva per capire se ce l’ho, se mi viene dentro quel fuoco che serve per fare l’allenatore".
Bonucci si è concesso anche un passaggio sulla nuova Juventus guidata da Thiago Motta: "Mi piace sicuramente la voglia di tenere il pallone in gioco di questa Juve targata Motta. A volte quello che mi piace un po’ meno sono i difensori che fanno meno i difensori. Una fase difensiva che per alcuni versi ha fatto prendere dei gol un po’ troppo facili. La perdita di Bremer è stata fondamentale. Lui è un leader silenzioso, con fisicità, corsa, potenza. Ti dava tanta copertura su questi 50 metri che hai alle spalle. Con Bremer sarebbe stata una Juve diversa".
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