Risultato finale: Aston Villa - Juventus 0-0
Di Gregorio 6 - Watkins gli testa i riflessi nel finale del primo tempo, poi ringrazia prima la traversa e poi Locatelli per aver fermato Digne e McGinn.
Savona 6 - Fino a qualche mese fa il suo habitat era la Serie C, adesso si presenta da titolare in Champions: gioca semplice ma non commette mai errori.
Dal 66' Danilo 6 - Prende il posto di Savona sulla fascia destra e mette insieme una mezz'oretta di discreto livello, senza alcun vero errore.
Gatti 6,5 - Qualche piccola difficoltà in fase di impostazione data dal ricevere spesso sul mancino. Sul piano difensivo, però, è una roccia: non si passa.
Kalulu 6,5 - Capita spesso a lui di dover chiudere sul centravanti di casa Watkins: tolto un tiro che gli concede nel primo tempo, tiene bene il duello.
Cambiaso 6 - Motta vorrebbe che venisse dentro al campo per sparigliare gli schemi difensivi del Villa. Lo fa, ma fino a un certo punto. Tutto ok quando difende.
Locatelli 7 - Porta la fascia al braccio con dignità e con voglia di non lasciare nulla al caso. Fondamentale il salvataggio sulla linea su McGinn.
Thuram 5,5 - Quando riesce a partire palla al piede dà l'impressione di poter fare male, finisce però spesso a palleggiare sotto ritmo e senza pericolosità.
Dall'86' Fagioli sv.
Conceicao 7 - Il più ispirato tra i giocatori di movimento che calcano il prato del Villa Park. Spinge, dribbla, per poco (leggi miracolo del Dibu) non segna pure.
Koopmeiners 5 - Tutti aspettano a gloria un suo guizzo, meglio ancora se un gol. E invece è perlopiù calma piatta, se si esclude qualche buon piazzato.
Yildiz 5 - La maglia numero 10 della Juventus non soltanto pesa, ma richiede anche un contributo che il giovane turco non ha proprio saputo dare al Villa Park.
Dall'82' Mbangula sv.
Weah 5,5 - Compito complicato il suo, lavorare da centravanti pur non essendolo fino in fondo. Ci mette tanta generosità e voglia, ma non sarà mai pericoloso.
Thiago Motta 6 - Oltre che con l'Aston Villa, deve fare i conti con un'emergenza di disponibili che ha del clamoroso. Prova a non piangersi addosso e organizza una Juve coperta, arrivata al Villa Park soprattutto per non prenderle. E alla fine riesce nella missione: non senza qualche brivido lungo la schiena, ma al termine di una prova che restituisce tanto sacrificio.