Solo un mese fa l’Inter incassava 4 gol tutti in una volta contro la Juventus, gettando al vento una vittoria che, sul 4-2 a metà ripresa, sembrava avere in pugno. In quella gara la fase difensiva nerazzurra aveva infilato una serie di errori e disattenzioni impensabili per una grande squadra, soprattutto se ha il bis scudetto nel mirino e in Italia di solito il campionato lo vince chi incassa meno gol. Ebbene, dopo quella partita l’Inter ne ha giocate altre 6 e ha subìto un solo gol: contro il Napoli, su calcio d’angolo. E volendo allargare l’orizzonte nelle ultime 9 uscite sono stati ben 7 i clean sheet. Insomma, invece che un assordante campanello d'allarme, quello con la Juve potrebbe essere stato il classico incidente di percorso. Oppure, la circostanza che ha determinato la svolta nell’atteggiamento della banda nerazzurra visto che anche in precedenza là dietro si era ballato e pure parecchio.
Il muro d'Europa
Il fiore all’occhiello, evidentemente, resta la Champions. L’Inter, infatti, è l’unica formazione ad avere la porta ancora immacolata dopo 5 turni. E gli avversari non sono stati certo morbidi, basti pensare al City o all’Arsenal. Beh, proprio le due sfide con gli inglesi sono state le migliori esibizioni difensive della truppa di Inzaghi. Che ha rischiato, sì, ma che è comunque riuscita a resistere. Mancava, invece, almeno inizialmente, un attenzione simile in campionato. Come già sottolineato però, da un mese abbondante le cose sono cambiate anche in A e segnare a Sommer è diventato assai complicato: più o meno come lo era nella scorsa stagione. E il numero uno svizzero, con quello dell’altra sera, è arrivato a 11 clean sheet sulle 18 uscite stagionali, meglio di qualsiasi altro portiere, tra i 5 principali tornei nazionali. A proposito, con una difesa blindata per portare a casa i 3 punti può essere sufficiente un solo gol, o autogol come accaduto con il Lipsia. E per l’Inter è questo un aspetto fondamentale soprattutto quando l’attacco, pur producendo occasioni, non riesce a capitalizzarle tutte.
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