TORINO - Ventiquattro minuti, recupero compreso, per urlare a Thiago Motta sotto il cielo di Birmingham: ‘Mister, se tu vuoi, io ci sono sempre’. La firma è di Danilo, uno che dall’alto dei suoi 34 anni non contribuirà ad abbassare l’età media sempre più giovane della rosa, però qui scatta il paradosso: dell’esperienza internazionale di quelli come lui non si può fare a meno, soprattutto negli ambienti infernali di Champions. Danilo è componente di un reparto difensivo che in Europa ha finalmente concluso una partita senza subire gol. E quella che in campionato è una costante – la difesa più solida – lo è pure in Europa.
Juve, che numeri in difesa!
Si attendono ulteriori controprove, ma nel frattempo i numeri parlano da soli: con 7 reti incassate in A, la retroguardia juventina è la meno battuta in Europa al pari di quella del Bayern Monaco. E adesso ha pure imparato a non subire gol lontano dall’Italia. Non male per una squadra che prima di Birmingham le aveva sempre prese, dal Psv Eindhoven al Lipsia, dallo Stoccarda al Lilla. Morale: 11 partite sulle 18 stagionali concluse con Di Gregorio o Perin imbattuti. Insomma, se la conquista di scudetto e Champions per assurdo passasse unicamente dalla compattezza del reparto arretrato, la Juventus avrebbe già ottime credenziali per prendersi le due Coppe. E magari quei cinque 0-0 non avrebbero il retrogusto poco gradevole che dà il sapersi difendere benissimo, ma perdendo efficacia nella fase offensiva.
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