Ma quali botti di Capodanno. I fuochi d’artificio, in casa Juventus, sono semmai attesi per le prime settimane dell’anno. Solare, s’intende. Il calendario propone (o impone…) ai bianconeri un ricco menù che, soltanto nel mese di gennaio 2025, prevede tra le sette e le otto partite, a seconda dell’esito della semifinale araba di Supercoppa. Ma lo spettacolo pirotecnico, a differenza dei piani iniziali stilati alla Continassa, è atteso anche dietro la scrivania, oltre che in campo.
Urge intervenire sul mercato
Già: dopo la rivoluzione estiva, il mercato di gennaio era visto a Torino come una piccola parentesi in cui, al limite, prestare attenzione a non lasciarsi sfuggire grandi occasioni per puntellare l’organico. Era, appunto. Perché gli infortuni stanno scandendo la stagione del gruppo di Thiago Motta, e alcuni particolarmente seri hanno abbattuto il numero di effettivi a disposizione del tecnico da qui al termine dell’annata. Urge intervenire, dunque. In ossequio alle stesse parole di recente rilasciate da Cristiano Giuntoli, e forse anche oltre. Tradotto: la necessità di un difensore centrale di livello, che alzi l’asticella in termini di qualità e non soltanto di quantità, dopo le defezioni di Bremer e Cabal, è pacifica così come riconosciuto dal direttore tecnico. Ma l’allenatore italo-brasiliano culla il desiderio di veder arrivare alla Continassa anche una punta, per mordere le caviglie a Vlahovic e permettere a Milik di non forzare un rientro quantomai delicato. E, magari, pure un centrocampista.
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