"_Cairo mi disse: lei, Pulici è di difficile collocazione. MI dispiace, ma non saprei esattamente che ruolo proporle, che cosa potrebbe fare nel mio Torino_". **E lei, Pulici?** "_Mi ero già fatto un'idea abbastanza chiara su come ragionasse durante quella lunga chiacchierata, ma, a quel punto, alla fine non ebbi proprio più dubbi. E così gli risposi: guardi, allora è meglio lasciar perdere ogni discorso_". L'intervista esclusiva che il più grande bomber del **Toro** di tutti i tempi ha rilasciato a Marco Bonetto per **Tuttosport** non sarebbe potuta essere più incisiva e più deflagrante, proprio a ridosso di oggi, 1° dicembre 2024, la data in cui **Urbano** eguaglia il record di longevità presidenziale stabilito da **Orfeo Pianelli**: 7.030 giorni. Anche se un abisso granata separa l'epopea dell'uomo dell'ultimo scudetto dall'uomo che i tifosi del Toro sopra ogni cosa sperano, auspicano, agognano se ne vada.
Come dice **Pulici**, "_il dato dei giorni di presidenza è solo un fatto statistico, numerico. Da un lato, c'è la gloria di Pianelli; dall'altro, una calcolatrice per contare i giorni trascorsi... Che però non contano nulla. Conta invece il modo in cui sei riconosciuto dai tifosi, che cosa pensano di te, ciò che hai fatto e che cosa fai per portare il Toro in alto. E Pianelli era tutto l'opposto: i sentimenti e il suo amore per il Toro venivano prima anche dei suoi soldi, venivano prima di tutto_". Ecco dove sta il punto di non ritorno dell'attuale gestione. Ecco che cosa ha voluto dire Pulici, indicando il capolinea di **Cairo**, il quale, in settimana ha affermato: "_Non voglio rimanere a tutti i costi. I ventenni finiscono. Venderò il Torino se troverò qualcuno più bravo e ricco di me_". Il punto non è pretendere una squadra che parta ogni anno per vincere il campionato o per andare in **Champions League**, sebbene, con questi chiari di luna, andrebbe benone anche la Conference League. Il punto non sono soltanto i 24 derby su 31 persi in 19 anni o le 6 sconfitte nelle ultime 8 partite o le cessioni di **Buongiorno** e **Bellanova** che erano stati dichiarati incedibili. Il punto è non avere capito in 7.030 giorni che cosa sia il Toro. Quanto valgano i tifosi del **Toro**.
Quale ricchezza inestimabile sia la loro passione, il loro amore per il Toro, sistematicamente frustrato, deluso, trascurato. Quale patrimonio prezioso sarebbe un vivaio all'altezza della storia e della tradizione, coniugandolo con un **Filadelfia** finalmente Filadelfia, con un centro sportivo finalmente centro sportivo e non un cantiere i cui lavori in corso non finiscono mai. Pulici con **Tuttosport** si è fatto interprete dello stato d'animo della gente granata che trova in lui il megafono di una protesta contro la mediocrità tecnica, l'insipienza agonistica di una squadra immagine della società che porta sulle spalle troppi anni grigi, vani, vuoti. Ha avvertito il Totem: "_La gente è stufa di promesse non mantenute, non ne può proprio più, i tifosi non vanno presi in giro. Chissà se Cairo manterrà per davvero ciò che ha detto. Stavolta mantenga la parola, comprenda una buona volta che ha fatto il suo tempo. Venda il Torino a un acquirente serio e all'altezza, si faccia da parte. Rispetti i tifosi, adesso_". Non sappiamo se la **Red Bull**, gli arabi o i fondi d'investimento si presenteranno per dimostrare al presidente di essere più bravi e più ricchi di lui. Una cosa sappiamo, citando Henry Ford: mai come oggi, proprio oggi, nonché dopodomani quando compirà 118 anni, il Toro "_sta cercando un sacco di uomini che abbiano una capacità infinita di non sapere ciò che non può essere fatto_".
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