Franco Causio (Lecce, 1º febbraio 1949) è un dirigente sportivo ed ex calciatore italiano, di ruolo centrocampista o attaccante.
Ei fu, nel bel mezzo di una partita a carte, come nell’arco di un’intera carriera: machiavellico e geniale, estroso e ammaliante, elegante e vincente. Su quel volo Alitalia di ritorno dalla Spagna e offerto da Sandro Pertini in persona c’è tutto di Franco Causio, durante LO “scopone”: sapeva che Dino (Zoff) avrebbe lasciato passare quel suo SETTE, mentre un Claudio Gentile di turno ad esempio – e come dargli torto dopo aver “sorseggiato” l’ebbrezza di stoppare Maradona – non avrebbe fatto passare nemmeno quello. E altrettanto bene sapeva che il «Vecio» Enzo Bearzot gli avrebbe letto nel pensiero per l’ennesima volta, archiviando così la pratica. Con buona pace del Pertini-mazziere, ma mica tanto, che solo qualche giorno prima festeggiava la rete del 2–0 contro la Germania ballando con re Juan Carlos di Spagna in tribuna d’onore. Vincere è l’unica cosa che conta, del resto, come gli aveva insegnato Giampiero Boniperti nel suo decennio e più con la maglia della Juventus.
Nell’intervista realizzata da Germano Bovolenta, Franco Causio ricorda il primo crocevia della sua vita calcistica. Nel 1964/1965, i giocatori del Lecce, in C, non ricevono lo stipendio da mesi e nel finale di campionato il presidente Del Piano manda in campo le giovanili. Tra i ragazzi in maglia giallorossa c’è Franco Causio, 16enne, in campo contro Reggina, Sambenedettese e Chieti. L’allenatore dei marchigiani lo adocchia subito e lo porta a San Benedetto del Tronto, dove Causio aiuta anche la famiglia con i primi stipendi: “Papà Oscar lavorava in proprio, vendeva le bombole a gas per le cucine. Mamma Anna era occupata in una fabbrica di tabacco. Mio padre aveva una vecchia Ape e io andavo con lui a portare le bombole. Non si navigava nell’oro, io frequentavo l’Istituto Tecnico Commerciale e per un po’ ho fatto il garzone da un barbiere. Poi, dopo molti provini, sono diventato calciatore”.
Dopo aver vinto tutto con la **Juventus** e trionfato al mondiale di Spagna 1982, Franco Causio chiuse la carriera con il Lecce nel 1985/1986. L’ultima partita della sua carriera fu proprio contro la Juventus: “Come non potrei ricordarla. Avevo 37 anni ed erano passati 21 anni dal mio esordio in C. La squadra della mia vita contro la squadra della mia città. Ah, in quel mio ultimo Lecce aveva esordito **Antonio Conte**, a 16 anni come me. Segni del destino”.
" Mio padre girava con l'Ape per vendere le bombole Liquigas e mamma infilava un sacrificio dietro l'altro. Io ho lavorato in silenzio, con rispetto, che è il credo della mia vita : me l'aveva insegnato mio padre il rispetto, degli altri e di me stesso, insieme all'umiltà, al sacrificio e al lavoro. Forse virtù di brava gente in bolletta, ma raramente ne ho sentito parlare dai ricconi compiaciuti dei loro milioni e del potere che i soldi procurano. Giocavo nella Juventina, che venne assorbita dal Lecce e a 16 anni debutto in prima squadra. Poi la Sambenedettese e mi prende la Juve . Esordisco in A, poi vado in prestito alla Reggina e quindi al Palermo, ma contemporaneamente faccio il militare a Roma, Compagnia Atleti della Cecchignola. Il militare insegna : pulire piatti, cessi, per terra e i caporali che ti sfottevano. Il capitano era di Lecce come me e aveva la moglie incinta che smaniava per la cassata siciliana . Io gliela portavo da Palermo e avevo permessi in più. Un giorno c'è la partita contro la Juve e faccio impazzire Cuccureddu . Alla fine si avvicina Boniperti e fa: 'Ma sei ancora nostro?'. E io : 'Prestito con diritto di riscatto'. 'Tornerai' ". Giocherà 447 partite (304 in campionato), segnando 72 gol (49 in campionato), vincendo 6 Scudetti, una Coppa Uefa e una Coppa Italia. Il 27 aprile 1986 al minuto 59 di Lecce-Juventus entra in campo lui ed è la sua ultima di serie A, prima di andare a giocare (splendidamente) in B. Quattordici minuti dopo segna il Lecce e l'assist curiosamente è suo. Perchè Lecce-Juventus è la partita di Franco Causio \_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_\_
(testo tratto da: "Vincere è l'unica cosa che conta" di F. Causio - I. Cucci)