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La partita di Buongiorno: l'incontro con Conte e il Napoli preferito alla Juventus
items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Paolo D'Angelo
adesso
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Una sfida speciale. Nella partita delle 15, valevole per la quattordicesima giornata del campionato di Serie A, il Napoli sfiderà il Toro per quella che sarà la prima uscita di Alessandro Buongiorno contro il la formazione granata. Il difensore classe ’99 torna, infatti, a Torino, dopo che in estate era anche stato sondato dalla dirigenza della Juventus. Il giocatore, però, non aveva mai aperto a un possibile trasferimento in bianconero, visto il suo passato.
Cresciuto in granata, col Toro nel cuore, Buongiorno è stato prima raccattapalle e poi giocatore: nelle giovanili è entrato a 7 anni e il suo talento gli ha, poi, permesso di arrivare in prima squadra, indossando anche la fascia da capitano. Gli sono bastate poche presenze in Serie A per entrare nel cuore dei tifosi, con cui ha creato un legame che è da sempre andato anche al di là del campo.
Quando in estate la Juventus si è fatta avanti per il difensore, reduce da una stagione di altissimo livello a Torino, Buongiorno non ha mai aperto a un possibile trasferimento: “Sono nato e cresciuto nel Torino, ho sempre giocato nel Torino e ho letto i nomi a Superga: in questo momento mi sentivo di tradire in primis un po' me stesso”. Una scelta dettata dal cuore e dalle emozioni vissute negli anni in granata.
Nel momento dell’arrivo di Antonio Conte sulla panchina del Napoli, poi, il nome del centrale è stato fin da subito in cima alla lista delle richieste presentate dal tecnico salentino al numero uno De Laurentiis. Questo a conferma della crescita del giocatore. Per il gioco dell’allenatore ex Inter e Juventus tra le altre, infatti, la difesa ha sempre assunto un’importanza davvero rilevante e proprio per questo motivo, Conte ha deciso di puntare su un talento di prospettiva come Buongiorno. Di recente, poi, il difensore classe '99 ha anche svelato che per il suo trasferimento a Napoli, è stato decisivo un incontro casuale, avvenuto in un ristorante di Torino, proprio con l'attuale tecnico azzurro: "Ci siamo incontrati una sera per caso in un ristorante. Ci siamo parlati 10-15 minuti, dopodiché ci siamo sentiti qualche volta e alla fine ho detto sì".
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