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Torino-Napoli, l'analisi tattica: un Di Lorenzo 2.0 e la novità su Anguissa

Il **Napoli** con una vittoria meritata, chiara e tutto sommato troppo striminzita per la produzione offensiva palesata, si conferma capolista del massimo Campionato di calcio e mette pressione alle immediate inseguitrici. In primis la Juventus scivolata a meno sei dopo il pareggio in terra salentina, e la Lazio, ridimensionata dal frizzante Parma di Fabio Pecchia. Interessanti sono alcune letture tattiche nuove, emerse proprio dalla gara di **Torino**. Vediamole insieme.

**ANALISI METRICHE DI GARA.** In una gara in cui tutti o quasi i dati statistici sono stati a favore degli ospiti, sono emerse anche delle considerazioni di carattere individuale per taluni interpreti il cui rendimento in stagione lasciava ancora a desiderare. Su tutti Romelu Lukaku, che già nella gara casalinga contro la Roma aveva mostrato incoraggianti segnali di crescita fisica e di forma, e che nella gara di Torino ha confermato questa tendenza: 4 conclusioni verso la porta, di cui 2 nello specchio, un passaggio chiave, il 93% di precisione nei passaggi, nessuna palla persa e in generale una partecipazione e un coinvolgimento forse mai visto quest’anno, senza dimenticare che per la prima volta il belga è riuscito a proporre e a perfezionare movimenti diversi, cercando finalmente anche la profondità e dimostrando anche una certa crescita di condizione. In una squadra in cui il blocco difensivo tutto va lodato per spirito di abnegazione e resilienza, ma anche per la notevole applicazione messa in campo, per un Buongiorno parso leggermente in flessione rispetto ai suoi standard, bisogna evidenziare le prestazioni di Rrahmani e Olivera, di cui forse si parla troppo poco. Il primo anche ieri impeccabile con 73 tocchi, il 92% di precisione nei passaggi, 5 duelli a terra su 5 vinti, e con 5 duelli aerei su 6 vinti. Il secondo con dati notevoli: 69 tocchi, il 9o% di precisione nei passaggi, due passaggi chiave, 3 duelli aerei su 3 e 3 su 4 per terra vinti, una conclusione di testa in porta miracolosamente parata da uno strepitoso Milinkovic-Savic. Per un Kvaratskhelia confermatosi in crescita su tutta la linea, un Politano sempre diligente e positivo, e un Lobotka che pare tornare velocemente agli standard straordinari di rendimento che conosciamo, non si può non evidenziare la prova superlativa di Scott McTominay. Non solo per il gol-vittoria, la cui pregevole fattura è stata forse poco evidenziata, quanto per il volume e la qualità di gioco messa al servizio della squadra di Conte, in ogni fase e sotto-fase di gioco e in ogni zona del campo. Autentico tuttocampista, lo scozzese “napoletano” ha confermato le sue qualità da maratoneta con 12,916 km percorsi (il Napoli ha chiuso con il record di 122,182 km di squadra), aggiungendo alla sua già ottima prova anche 9 recuperi di palla e l’89% di precisione nei passaggi. Un discorso a parte meritano due elementi che si stanno ponendo al centro di altrettante novità tattiche che vediamo di seguito: Di Lorenzo e Anguissa.

**UN DI LORENZO 2.0.** La cura Conte e nuove codifiche sembrano aver rigenerato il capitano del Napoli, per il quale possiamo parlare di una versione 2.0. La nuova funzione che gli ha ritagliato Conte lo porta da un lato ad essere più protetto in fase difensiva grazie al notevole aiuto di Politano, dall’altro porta il capitano a venire molto più spesso nei mezzi spazi a invadere l’area di rigore avversaria e a rivelarsi di fatto come attaccante aggiunto e uomo tra i più per0icolosi in fase offensiva. In soccorso di questa nostra osservazione ecco che la metrica xG Chain ci conferma quanto evidenziato. Si tratta di un indice che ci viene in soccorso all’ atto in cui desideriamo sapere quanto un giocatore contribuisce alla produzione offensiva della sua squadra in modo più ampio. Expected Goals Chain è una metrica per giocatore che descrive il totale di xG di ogni possesso in cui un giocatore è coinvolto. In altre parole, questo valore ci consente di misurare quanto un giocatore sia importante per la produzione offensiva della squadra, senza limitarci a passaggi chiave e tiri. Ebbene, se già il dato xG senza rigori ci dice che dopo Lukaku con 3.76 e Kvaratskhelia con 3.04 figura proprio Di Lorenzo con 3,02, e quello relativo agli xA ovvero expected assist mostra Kvara davanti a tutti con 2,84 seguito proprio dal capitano con 2,5, la metrica descritta degli Expected goals Chain vede primo il georgiano con 7,45 e secondo Giovanni Di Lorenzo con 5,55. Se infine consideriamo che per xG per tiro, quindi valore assoluto della pericolosità di ogni tiro, il capitano è primo cin 0,24, davanti a Lukaku con 0,21 e a Simeone con 0,18, abbiamo la ulteriore conferma di come il nuovo ruolo di Di Lorenzo sia a tutti gli effetti quello di attaccante aggiunto, con la valenza di arrivare con effetto sorpresa e in corsa in zona di finalizzazione.

![](https://cdn.areanapoli.it/immagini/fotonews/d/di_lorenzo_versione.jpg)

**ANGUISSA DOVE NON TE LO ASPETTI.** Infine, la gara di ieri ha mostrato un’altra novità tattica che capiremo solo nei prossimi impegni fino a che punto sia stata contingente alla lettura tattica anti-granata e fino a che punto invece sia frutto di un nuovo principio di gioco che Conte intende riproporre. Stiamo parlando della posizione e del movimento di Anguissa, anche ieri autore di una gara di altissimo livello, caratterizzata però, come mostra la grafica relativa alle posizioni medie e alla mappa delle connessioni, da una posizione più avanzata rispetto al recente passato, con contestuale abbassamento di McTominay, e soprattutto dal movimento di ricerca della profondità nel mezzo spazio alle spalle della prima linea di pressione avversaria. 

![](https://cdn.areanapoli.it/immagini/fotonews/d/diamante_torino_Napoli.jpg)

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