Dopo l'ottavo pareggio in campionato e la sensazione di aver fallito l'ennesima opportunità di fare il salto di qualità, la Juventus si guarda dentro. La ricerca delle cause dell'improvviso calo di risultati e rendimento della squadra bianconera – iniziato lo scorso 30 ottobre col 2-2 casalingo contro il Parma – impone **una riflessione a tutti i livelli che non può esaurirsi nella lunga sequenza di infortuni delle ultime settimane e in alcune scelte tecniche ascrivibili a Thiago Motta.
GIUNTOLI: "ANTONIO SILVA? INTERESSANTE"**
Teun Koopmeiners, Douglas Luiz, Khephren Thuram, Juan Cabal, Nico Gonzalez, Francisco Conceiçao, Michele Di Gregorio, Pierre Kalulu e Vasilije Adzic. Oltre alle cessioni di Matias Soulé, Moise Kean, Dean Huijsen, Samuel Iling-Junior, Enzo Barrenechea, Wojciech Szczesny, Filip Kostic, Daniele Rugani, Mattia De Sciglio, Koni de Winter, Tiago Djalò, Adrien Rabiot, Federico Chiesa, Kaio Jorge e Alex Sandro. Con questa imponente serie di movimenti in entrata ed in uscita, Cristiano Giuntoli ha compiuto un'autentica rivoluzione atta a stravolgere un organico che fosse il più possibile in linea con l'idea di calcio del successore di Massimiliano Allegri. Ragioni tattiche precise – con tanto di saldo negativo intorno ai 60 milioni di euro – accompagnate dall'esigenza imposta dai vertici societari di provvedere ad un importante abbassamento del monte ingaggi. Tutto chiaro e tutto legittimo, ma che alla prova dei fatti e del rendimento dei nuovi acquisti al momento non sta pagando.
KOOPMEINERS SPIEGA IL SUO MOMENTO NO
Escluso Cabal, uscito dai radar per motivi non dipendenti dalla sua volontà, l'apporto ad oggi dei nuovi arrivati è ben al di sotto delle aspettative generali. 1099 minuti, nessun gol e pochissimi acuti per Koopmeiners – lontanissimo parente del giocatore ammirato con la maglia dell'Atalanta – appena 312' e un'assenza dai campi che si protrae da fine ottobre per il misterioso Douglas Luiz; 307', un gol e un'altra assenza prolungata per Nico Gonzalez. Le note più liete arrivano invece dalla resa ad oggi di Pierre Kalulu (1347'), Michele Di Gregorio e soprattutto Francisco Conceiçao, il vero fiore all'occhiello della campagna acquisti di Cristiano Giuntoli, autore di 2 reti e 4 assist in 13 presenze totali. Sospeso al momento il giudizio su Kephren Thuram che, dopo un complicato periodo di adattamento, si sta ritagliando uno spazio sempre più significativo come mediano al fianco di Locatelli.
JUVE, QUANDO TORNANO GLI INFORTUNATI
I numeri sono questi, il rendimento complessivo della Juventus è sotto gli occhi di tutti, ma altrettanto onestamente è giusto concedere il beneficio del tempo e della pazienza a giocatori sui quali, così come per un allenatore di prospettiva come Thiago Motta, l'investimento è stato fatto anche nel medio periodo. Questo non toglie che molti di quelli che avrebbero dovuto essere il valore aggiunto nel calcio predicato da Motta oggi stanno recitando scena muta, o quasi. Altrettanto legittimi possono essere i dubbi legati ad operazioni come l'acquisto per 20 milioni di euro di un portiere come Di Gregorio, considerato più adatto alle idee dell'allenatore e dalle pretese di ingaggio inferiori a quelle dell'ex Szczesny. Che hanno però sottratto una fetta importante del tesoretto estivo – così come i circa 30 milioni messi sul piatto per arrivare a Nico Gonzalez – per investire magari su un attaccante alternativo a Vlahovic.
JUVE, IDEA KOULIBALY
Una serie di movimenti che costringono oggi Cristiano Giuntoli a lavorare molto di fantasia in vista della riapertura delle trattative a gennaio, quando l'innesto di almeno un nuovo difensore centrale diventa necessario per colmare i vuoti provocati dai gravi infortuni di Bremer e Cabal. E l'aggiunta di un attaccante che offra maggiori garanzie di Milik può essere un'opportunità da cogliere. In assenza di un grande budget, il dirigente bianconero potrebbe essere costretto a reperire risorse cedendo alcuni calciatori attualmente in organico: dal giovane Mbangula ad esuberi più o meno di lusso come Danilo e Fagioli. Mosse che sanno tanto di tentativo di rincorsa per non perdere altro terreno dalle posizioni di vertice in campionato e non allontanarsi dal vero obiettivo stagionale: la zona Champions League.
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