Processo bis per i sei dirigenti della Regione Abruzzo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo. Per il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta un secondo processo per omicidio colposo aggravato e lesioni colpose aggravate. Confermata la sentenza di secondo grado per l’ex prefetto Francesco Provolo, condannato a un anno e 8 mesi per rifiuto di atti d'ufficio e falso.
È la sentenza dellaCassazione per la tragedia dell'Hotel Rigopiano di Farindola (Pescara), travolto e distrutto il 18 gennaio 2017 da una valanga che provocò la morte di 29 delle 41 persone, tra ospiti e dipendenti del resort. A leggerla in aula il presidente della sesta sezione Giorgio Fidelbo. Dopo il silenzio in nell’aula Magna sono arrivati gli abbracci e le lacrime dei parenti delle vittime.
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di Romina Marceca 04 Novembre 2024
“Sono usciti i veri responsabili, andiamo al tribunale di Pescara”, dice Egidio Bonifazi, padre del receptionist Emanuele, mentre abbraccia la moglie Paola. Il pg Giuseppe Riccardi aveva chiesto nella sua requisitoria l’annullamento dell'assoluzione dei sei dirigenti regionali Caputi, Visca, Primavera, Antenucci, Giovani e Balmaggio e un nuovo processo in altra corte di appello per disastro colposo e omicidio colposo plurimo.
Aveva chiesto il processo per disastro colposo anche per il sindaco Lacchetta. E un nuovo processo per l'allora prefetto Provolo e per la sua vice Ida De Cesaris per valutare anche le accuse di concorso in omicidio colposo, in lesioni colpose e in depistaggio. “Sono finalmente lacrime di gioia perché per il disastro colposo non rischiamo la prescrizione, il prefetto ne esce con una condanna lieve ma rimane per tutti noi un grande bugiardo”, sono le parole di Gianluca Tanda fuori dall’aula. Anche lui in lacrime e da oltre sette anni presidente del comitato Vittime di Rigopiano.