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AFP/Getty Images
Juventus, Buffon e la Serie B: "Dissi alla società: "Mi potete togliere il 15% dell'ingaggio". Rimasi solo per la gente"
items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Redazione CM
16 minuti fa
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Nel corso della lunga intervista concessa a Juventibus, l'ex portiere della Juventus e della Nazionale, Gianluigi Gigi Buffon ha ripercorso anche il periodo in cui in cui, partendo dalla presentazione del suo libro, ha ripercorso ampie pagine della sua lunghissima carriera passando anche da Serie B, Calciopoli e non solo.
LA JUVE - "Essere Juventus significa fare parte e rappresentare la parte più numerosa del popolo italiano, significa avere delle responsabilità superiori alla media. Le prime persone a cui devi rendere conto sono i datori di lavoro, la proprietà, ma immediatamente dopo ci sono i tifosi e la gente. Tantissime scelte che ho fatto sono state viziate fortunatamente dal mio trasporto dal rappresentare non solo una squadra ma un popolo. Essere Juve significa rappresentare una delle famiglie che hanno condizionato non solo nel calcio, l’industria italiana. Comportarsi in un certo modo e tramite il lavoro essere d’esempio. Tante cose molto sofisticate, se qualcuno te le spiega è importante".
LIPPI - "Questo fece Lippi, mi disse: “Verrai alla Juve, al primo errore sarai massacrato, non ti preoccupare è il percorso”. Diventa fondamentale la credibilità della persona con cui parli, come Lippi ce n’erano pochi".
RETROCESSIONE - "La Serie B è stata molto speciale e bella, uno dei motivi che mi han fatto fare una scelta che ha condizionato la mia carriera. Avevo 28 anni era il periodo migliore per un portiere professionista, l'ho fatto perchè sena pensarci tanto sentivo fosse la scelta giusta e che guardandomi allo specchio mi sarei rispettato. Avevo capito che la Juve aveva bisogno e per me è stato un piacere. A Secco dissi, se volete rimango e mi potete togliere il 15% dello stipendio. Si doveva sgombrare il campo da equivoci, mi tolgo i soldi a me non frega nulla, lo faccio per la gente, perchè credo sia giusto. Vi dimostro con i fatti che la riconoscenza c'è".
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