Una rivoluzione totale. Antonio Conte cambia il Napoli dalla A alla Z, perché la Coppa Italia è importante ma il campionato lo è di più. Stasera all’Olimpico sarà adottato un turnover mai visto in precedenza, con 11/11 completamente diversi rispetto alla gara vinta domenica a Torino. Successo che permette agli azzurri di essere stabilmente primi in beata solitudine da 9 giornate di fila. La sfida dialettica a distanza tra il coach salentino ed il presidente nerazzurro Marotta la dice lunga sulla guerra di nervi scoppiata lungo l’asse Milano-Napoli ed ogni passo falso potrebbe risultare fatale alla luce della corsa scudetto. Carissimo trofeo tricolore, sarà un grandissimo piacere se riusciremo a frequentarci fino alla finale, ma oggi si pensa soprattutto al campionato. Anche perché il destino ha voluto che Lazio e Napoli si affrontassero due volte in quattro giorni e i biancocelesti sono tra quelli che sognano di fare lo sgambetto ai partenopei, sia stasera per aggiudicarsi i quarti di Coppa, sia domenica al Maradona per accorciare il distacco dalla vetta (Napoli 32 punti, Lazio 28).
Conte rivoluziona il Napoli
Conte si fida di quelli che giocheranno stasera, li vuole responsabilizzare nonostante abbiamo un minutaggio imbarazzante: gli 11 che dovrebbero scendere in campo dal primo minuto hanno collezionato finora 2.817 minuti, tanti quanti ne hanno accumulati i soli Anguissa e Di Lorenzo (2.726 minuti). Entrambi saranno per una notte comprimari, così da comporre una panchina dal valore di 267 milioni di euro. E se le stelle per una volta stanno a guardare, saranno i loro alter ego a doversi guadagnare la gloria e il passaggio di turno. A cominciare da Caprile, portiere che stasera staccherà il quinto ticket, il secondo in Coppa Italia, dopo aver fatto l’esordio stagionale in casa della Juventus a causa dell’infortunio di Meret, quindi giocare 4 partite tra serie A (Monza, Como, Empoli) e Coppa (Palermo), guarda caso tutte vinte. Non c’è il sostituto di Di Lorenzo, perché Mazzocchi è infortunato, e Conte non si perde d’animo, scegliendo Zerbin che rappresenta il vero jolly del gruppo. La coppia centrale Rafa Marin-Juan Jesus torna a rivedere il campo dopo i sedicesimi di Coppa col Palermo, mentre Spinazzola, a sinistra, domenica ha fatto il rodaggio con i 15’ disputati a Torino. Anche al modulo potrebbero essere apportate modifiche, con due metodisti in mezzo al campo (Folorunsho-Gilmour) e l’esperimento Raspadori alla McTominay: un po’ mezzala e un po’ seconda punta. Come attaccante centrale ci sarà il sempre utile Simeone, tra i più utilizzati del gruppo-B, perché su 16 partite è rimasto in panchina solo due volte. A chiudere, la fantasia che viaggia sulle corsie con Ngonge e Neres, ai quali Conte chiederà il sacrifi cio di fare rientro nei momenti in cui sarà necessario darà una mano in fase difensiva. Ne va della qualificazione ai quarti di Coppa Italia, sarà per loro un’opportunità per mettere in discussione le certezze di Conte relativamente agli undici titolari.
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