Processo spostato da Torino a Roma. Nove imputati, tra cui Agnelli e l’allora vice Pavel Nedved
Juventus, Agnelli e le plusvalenze, oggi il processo torna in aula, a Roma (Corsera)
Juventus' President Andrea Agnelli attends the Italian Serie A football match between Torino and Juventus on October 15, 2022 at the Olympic stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
Juventus, Agnelli e le plusvalenze, oggi il processo torna in aula, a Roma (Corsera)
Il Corriere della Sera, con Massimiliano Nerozzi, scrive che oggi torna in aula (ma a Roma dopo il trasferimento da Torino per competenza territoriale) il processo plusvalenze Juve.
Trascorsi 575 giorni — con in mezzo la decisione della corte di Cassazione sulla competenza territoriale e la (nuova) richiesta di rinvio a giudizio dei pm capitolini Lorenzo Del Giudice e Giorgio Orano — tornano in aula, stamattina davanti al gup di Roma Anna Maria Gavoni, le plusvalenze e le manovre stipendi della Juve: nove imputati, tra i quali l’ex presidente Andrea Agnelli, l’allora vice Pavel Nedved e altri 6 ex dirigenti, oltre allo stesso club, chiamato in causa come responsabile amministrativo.
Le accuse — a vario titolo — sono di manipolazione del mercato, false comunicazioni sociali delle società quotate, dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, ostacolo agli organi di vigilanza.
La cronaca dell’inchiesta plusvalenze Juventus
Per quasi due anni, il nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Torino aveva spulciato atti e documenti relativi a compravendite sospette di giocatori — secondo la tesi accusatoria — e alle due manovre stipendi in periodo Covid; intercettando anche i telefoni di alcuni dirigenti bianconeri. Durante le indagini preliminari, coordinate dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio e dal pubblico ministero Mario Bendoni, erano state chieste anche alcune misure cautelari, bocciate però dal gip. Si era così arrivati all’udienza preliminare: e a quel punto, il gup Marco Picco aveva mandato gli atti alla corte di Cassazione: con un’ordinanza ai sensi del nuovo articolo 24-bis del codice di procedura penale, ovvero la disposizione rubricata come «rinvio pregiudiziale alla corte di Cassazione per la decisione sulla competenza per territorio», e introdotta dalla riforma Cartabia. A quel punto, i giudici avevano deciso di spedire il procedimento a Roma, come da richiesta in subordine dalle difese — tra cui gli avvocati Maurizio Bellacosa, Luigi Chiappero, Davide Sangiorgio, Paola Severino, Maria Turco — che avevano indicato come foro competente Milano.
Oggi, 5 dicembre, si inizierà con le questioni preliminari (salvo errori di notifica).
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