A Radio Serie A: «Tra mancati ricavi dalle competizioni europee, dopo gli ultimi due anni, abbiamo 150 di perdite che non sono della gestione ordinaria”
Scanavino e la Juventus: «200 milioni di perdite? In realtà quest’anno siamo intorno ai 70 milioni»
Juventus' CEO Maurizio Scanavino attends the Italian Serie A football match between Juventus and Hellas Verona on April 1, 2023 at the Juventus stadium in Turin. (Photo by Marco BERTORELLO / AFP)
L’amministratore delegato della Juventus, Maurizio Scanavino, è intervenuto ai microfoni di Radio Serie A. Durante l’intervista ha chiarito alcuni aspetti del bilancio da poco approvato dal club e le reali possibilità di mercato. Tutto però è subordinato alla riduzione dei costi ancora troppo alti:
«Venivamo da una situazione particolare in cui la somma delle voci stipendi e ammortamenti era particolarmente elevata. In prospettiva, pur avendo ridotto, la Juventus dovrebbe rimanere la squadra con il budget più alto da investire nella parte sportiva. Questo a garanzia di una grande competitività, poi ovviamente bisogna fare le scelte giuste, il mercato giusto e avere anche un po’ di fortuna. Le basi però sono queste, perché non sarebbe giusto immaginare una strategia solamente al ribasso e che fa perdere competitività per i massimi obiettivi».
Scanavino: «Entro la fine della stagione avremo uno sponsor di maglia»
Sul bilancio, l’ad bianconero dice:
«Come abbiamo rappresentato nella recente assemblea degli azionisti i numeri parlano di circa 200 milioni di perdita, ma se andiamo ad analizzarla nel dettaglio tra i mancati ricavi derivanti dalla non partecipazione delle competizioni europee (l’anno scorso eravamo squalificati) e oneri straordinari legati alla gestione, alla coda di tutti gli avvenimenti negli ultimi due anni abbiamo perdite che superano i 150 milioni che non sono della gestione ordinaria.
Come dicevo in assemblea la perdita reale di quest’anno va considerata intorno ai 70 milioni, in recupero di oltre il 50% rispetto all’anno precedente. La traiettoria è molto buona anche per il futuro. Chiaramente ci sono elementi di imprevedibilità legati ad alcune performance sportive e la coda di alcuni elementi del passato. L’obiettivo principale è mantenere l’equilibrio tra sostenibilità e competitività, quindi è importante trovare il maggior numero di risorse possibili all’interno dell’azienda da poter investire nella parte sportiva per essere sempre competitivi».
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Il dirigente ha analizzato anche la questione dei limiti di spesa italiani in confronto a quelli di alcuni club esteri:
«Questo fenomeno di sproporzione della possibilità di investire sui calciatori ha creato un’inflazione degli stipendi e dei cartellini dei giocatori anche al di fuori delle stesse squadre interessante a un certo tipo di livello. Oltre un certo limite credo non sia sano andare, per noi ma non solo. È vero, un campione può fare la differenza. Ma il calcio è un gioco di squadra e ci sono tanti altri elementi da tenere in considerazione.
Con la parte sportiva rappresentata da Giuntoli e Motta stiamo lavorando molto nell’avere dei giocatori forti che possano far parte di una squadra e che possano fare la differenza colmando il livello verso certi club, che sì hanno una raccolta di campioni ma spesso risultano difficili da tenere insieme».
La Juventus però non ha ancora uno main sponsor di maglia. La risposta di Scanavino:
«Innanzitutto abbiamo diverse trattative in corso a uno stato piuttosto avanzato, quindi immaginiamo che entro la fine della stagione avremo uno sponsor di maglia commerciale. Partecipare a una competizione come il Mondiale per Club è comunque un elemento in più, non solo per questa stagione ma ripetendosi ogni quattro anni anche in prospettiva, essendo i contratti con gli sponsor di durata pluriennale e noi abbiamo interesse a trovare un partner di lungo periodo altrimenti, avessimo fatto una scelta più tattica, ora avremmo già uno sponsor sulla maglia.
Nell’attesa di trovare il main sponsor abbiamo deciso di fare un’operazione benefica, per dare visibilità a un’organizzazione molto importante in cui ci impegniamo molto: noi siamo molto soddisfatti e anche Save the Children lo è».
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