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Il Torino ha una missione: salvare Vanoli

TORINO - **Otto sconfitte in dieci giornate.** In un contesto del genere in qualsiasi altra squadra l’allenatore sarebbe stato esonerato. Probabilmente anche per meno. E invece il Torino ha dato e continua a dare fiducia a Paolo Vanoli, il tecnico fortemente voluto da Vagnati dopo che la scorsa stagione ha portato a sorpresa il Venezia in Serie A. E per liberarlo dalla società lagunare Urbano Cairo, al termine di un’estenuante trattativa, ha dovuto tirare fuori 800mila euro risparmiandone 200mila dalla clausola liberatoria che era di un milione. Ma questo fa parte del passato.  

Il presente, invece, per **Paolo Vanoli** è molto traballante. Le piccole scosse telluriche sotto la sua panchina stanno diventando più violente. Detto questo va sottolineato che la rosa a sua disposizione è (molto) meno competitiva di quella che lo scorso campionato aveva Ivan Juric. Basta pensare che nella squadra titolare c’erano Buongiorno, Bellanova, Rodriguez e Zapata: mica male, no? I primi due sono stati cedui per cifre importantissime, allo svizzero non è stato rinnovato il contratto perché secondo il club chiedeva troppo (è andato al Betis Siviglia) e la punta colombiana si è infortunata. Al loro posto sono arrivati Pedersen, Maripan, Walukiewicz, Sosa e Adams, giocatori che sino a oggi non sono riusciti a dare un contributo importante. Acquisti che hanno peggiorato la situazione. 

Tuttavia 8 sconfitte in 10 partite **sono tante, troppe.** E l’unico successo di quest’ultimo periodo è arrivato contro il Como con un briciolo di fortuna. Partita - lo ricordiamo - risolta dal giovanissimo Njie nei minuti finali. E la squadra non è ancora riuscita a trovare la quadratura. Vanoli ha provato e riprovato, cambiato molto, senza riuscire a trovare le soluzioni. Ecco, allora, che la sfida di domani sera a Marassi contro il Genoa, vero e proprio spareggio salvezza, per il tecnico riveste un’importanza particolare perché in caso di sconfitta, che sarebbe la nona in 11 partite, diventerebbe difficile pensare ad una sua conferma. Pur ribadendo che le colpe di questo momento sono sue soltanto in minima parte. Del resto anche i bookmaker sono convinti di un suo esonero e lo pagano a 1,33. Chi punta 1 euro sul suo “licenziamento” guadagna un euro e 33 centesimi. Solo Di Francesco a Venezia viene pagato meno: 1,25. 

E a questo punto entrano in scena i giocatori, forse i più colpevoli di tutti in mezzo a questo marasma generale. Sono loro, e nessun altro, che devono giocare per il loro allenatore e non solo per loro stessi. A parole dicono che con lui si trovano bene e sono sicuri di superare il momento difficile. **Le parole, però, non servono, ci vogliono fatti,** serve una grande prestazione a Marassi con la conquista dei tre punti per sistemare la classifica che mette il Toro sull’orlo del precipizio. Anche perché le squadre che stanno dietro, a parte il Venezia, si sono messe a fare dei punti e non hanno nessuna intenzione di fermarsi. 

E per concludere il discorso non va dimenticato **l’aspetto ambientale**: in queste ultime partite Vanoli e i suoi giocatori hanno giocato al Grande Torino in un clima surreale con le forti contestazioni nei confronti di Cairo. Una situazione che al momento non ha una soluzione, la gente di fede granata proseguirà a invitare il presidente Cairo a vendere la società e il presidente Cairo a non volerla cedere. I giocatori, poi, con le loro prestazioni senza anima e cuore non hanno fatto niente per addolcire il malcontento dei tifosi. Insomma, la sensazione è che stiamo arrivando alla resa dei conti, non c’è più tempo da perdere, sabato sera il Toro deve tornare da Genova con i tre punti, altrimenti sarà un fine settimana dove potrà succedere tutto e il contrario di tutto. Questa è la legge del calcio. Vanoli lo sa. E i giocatori? 

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