**TORINO-** Tra le molte **istantanee** che fotografano l’andamento lentissimo dei granata in campionato, se ne staglia una che nella sua semplicità spiega i **magri risultati** ottenuti dal Torino: con due gol segnati nelle ultime sei partite - nel successo contro il Como e nel pareggio interno con il Monza - **la squadra di Vanoli è ultima della classifica, nella specifica variabile.** Poco o tanto di più, ma tutte le squadre che succedono ai granata hanno realizzato almeno una rete in più. Tre sono proprio quelle del Como, a quattro ci sono Lecce e Monza, a cinque Verona e Venezia, a sei [Genoa](/squadra/calcio/genoa/t990) e Roma e a sette il Cagliari. Un **dato** che coincide con quello relativo agli attaccanti titolari: Sanabria non compare nel tabellino dei marcatori da sei partite, cioè dalla trasferta di Cagliari (sconfitta per 3-2) del 20 ottobre, Adams da otto. L’ultimo acuto dello scozzese, che nel periodo in questione aveva saltato il derby per un guaio muscolare, risale al 29 settembre, al ko (sempre per 3-2) incassato al Grande Torino dalla Lazio.
La **partita** che ha separato nettamente la stagione dei granata: primi della classe dopo cinque giornate (in seguito alla vittoria di Verona), reduci da 4 punti nelle successive 9 uscite e scivolati inesorabilmente nelle parti basse della classifica. Ora le lunghezze di vantaggio sul Como che è terz’ultimo sono 4. Evidente, visto l’andazzo, che il Toro si trovi innanzi a un bivio destinato a indirizzare la stagione: fallire gli appuntamenti contro Genoa ed Empoli, le prossime due avversarie nonché concorrenti alla salvezza, **porterebbe probabilmente all’esonero di Vanoli.** E sicuramente costringerebbe la squadra a modificare radicalmente atteggiamento, entrando nell’ottica di dover conquistare con il coltello tra i denti una permanenza nella massima serie che sarebbe tutt’altro che scontata.
Già, ma per tornare a vincere c’è bisogno di segnare, e per segnare servono i gol degli attaccanti. E qui si torna a Sanabria e Adams, all’apporto nullo, in quanto a fase realizzativa, che i due hanno dato negli ultimi 540’. Adams ha perso per strada il compagno prediletto, quello Zapata con il quale si trovava a meraviglia. Un fatto, che però l’ex del Southampton ha ora il dovere di superare trovando, assieme a Vanoli, nuove soluzioni tattiche per tornare a colpire. Un discorso evidentemente collettivo, visto che **Tonny e Ché devono dare di più**, ma vanno anche messi nelle condizioni di rendere dal gioco di squadra. Reagire o sprofondare, queste le due direzioni che può prendere il Toro, tra il Genoa e l’Empoli. La terza, galleggiare, sarebbe assimilabile alla seconda.
Vale per il gruppo, ma anche per i singoli: è venuto in Italia per ampliare l’orizzonte della propria carriera («L’ho preso spiegandogli che un passaggio in Italia può fargli bene per poi magari ritornare nei grandi palcoscenici europei, o in Italia ma nei club importanti», la “visione” di Vagnati sul percorso di Adams), ma fin qui si è allineato alle stagioni disputate in Premier, poco prolifiche a differenza di quelle nella B inglese. **Sanabria**, invece, è in questo periodo un re in Paraguay per i gol segnati in nazionale, ma un attaccante senza corona nel Toro.
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