In Champions, sembra strano o paradossale, si gioca un altro calcio rispetto alla Serie A. Più qualitativo, meno tattico, ma gli spazi si aprono e le ultime immagini della Premier rincuorano Thiago. La difesa del Manchester City è fragilissima. Anche il Crystal Palace ha messo in croce e ha fatto penare Pep, non ancora uscito dalla crisi e in piena emergenza. Ecco l’analogia con la Signora. La lista degli infortunati è lunghissima e chissà quanti lo spagnolo riuscirà a recuperarne in tempo utile per la sfida dello Stadium. Sabato gli mancavano Akanji, Ake, Bobb, Foden, Kovacic e Stones senza trascurare Rodri, il vero pilastro intorno a cui girava il gioco e si reggevano gli equilibri del City. Gundogan (34 anni) e Bernardo Silva, un trequartista retrocesso a centrocampo, faticano a proteggere la difesa, sempre più esposta.
City, attacco stellare e difesa incerta
Le qualità offensive e la batteria di attaccanti mettono lo stesso paura. Haaland è un mostro, da solo può vincere le partite. De Bruyne sta ritrovando continuità, Grealish è un asso. Mica semplice mettere sotto gli inglesi, ma se c’è un momento in cui si possono affrontare è questo. Non è più, tanto per fare un paragone, lo stesso City che l’Inter aveva costretto al pareggio (0-0) all’Etihad, rischiando di vincere, alla prima giornata del torneo. Era il 18 settembre. Sono passati quasi tre mesi, tutto è cambiato. I campioni d’Inghilterra hanno conosciuto la paura e scoperto cosa significhi perdere. Dietro sbandano, prendono gol assurdi, vanno in apprensione. Ortega, il portiere spagnolo preferito a Ederson, non trasmette sicurezza. E spesso non ha protezione, perché il centrocampo non filtra e fatica a gestire il gioco: ben 17 gol al passivo nelle ultime 7 partite in ordine cronologico. Nell’ordine 2-2 con il Crystal Palace, 3-0 al Nottingham Forrest, 0-2 contro il Liverpool, 3-3 subendo la rimonta del Feyenoord, 0-4 con il Tottenham, 1-2 a Brighton, un altro tonfo a Lisbona contro lo Sporting (1-4) nel penultimo turno di Champions. Ricapitolando: 21 gol subìti in 15 giornate (ottava difesa in Premier), 7 in 5 partite europee (quattordicesima difesa su 36 squadre).
Juve, uno spareggio per evitare i play off
Servirà una grande Juve, sia chiaro. Questo può essere uno spareggio per entrare tra le prime otto o garantirsi almeno i playoff, ma gli spazi si apriranno e di solito Thiago ha fatto meglio in Champions rispetto alla Serie A: 3-1 al Psv Eindhoven, 3-2 a Lipsia, 0-1 con lo Stoccarda, 1-1 a Lilla e 0-0 a Birmingham con l’Aston Villa. Nelle ultime due trasferte, i bianconeri potevano vincere. Una sola partita giocata male, l’unica persa dall’inizio della stagione. Lo Stoccarda, guarda caso, pressava come il Bologna. La Juve non dovrà mai perdere l’equilibrio o scollarsi, altrimenti per Kalulu e Gatti diventerà impossibile frenare Haaland, ma ci saranno le opportunità per ripartire e fare male agli inglesi. C’è chi sabato ha discusso la formazione iniziale di Thiago, eppure non possono giocare sempre gli stessi e non si può dividere in due la squadra. Thuram ha riposato, Fagioli va recuperato. Vlahovic ha portato avanti un bel rodaggio dopo l’infortunio. Anche l’ingresso di Savona è stato un bel segnale. Motta conterà su energie superiori. Non è facile, ma si può. Il City non è più imbattibile.
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