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Fiorentina, Kayode: "Non la presi bene quando la Juve mi cedette. Voglio diventare come Dimarco"

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Fiorentina, Kayode: "Non la presi bene quando la Juve mi cedette. Voglio diventare come Dimarco"

5 minuti fa

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Michael Kayode, che ha vinto il premio come Italian Golden Boy, ha rilasciato una lunga intervista ai colleghi di Tuttosport: "Avevamo da poco finito allenamento e i miei compagni stavano guardando la tv. Io ero sotto la doccia, appena uscito sento Edoardo Bove che inizia a fomentare tutti dicendo che avevo vinto il Best Italian Golden Boy. Lui è romano, scherza sempre, quindi pensavo mi stesse prendendo in giro. Poi guardando la tv con loro ho letto il mio nome e ho scoperto che era vero. È stato meraviglioso, non me lo aspettavo minimamente."

SCARTATO DALLA JUVE - "Subito non la presi benissimo, ma è normale dopo sette anni trascorsi nello stesso contesto. Con il tempo ho iniziato a viverla come una sfida: un voler dimostrare di poter tornare a quei livelli. Mi ha dato la forza per poter arrivare dove sono adesso. Ecco perché il Golden Boy per me è un po’ il premio del riscatto"

ATLETICA LEGGERA - "È stato il mio primo sport: ero un centometrista, anche se in realtà mi sono sempre piaciute molto le corse lunghe. Quest’estate in ritiro durante la preparazione mi sembrava di essere tornato indietro nel tempo: a livello fisico Palladino ci ha massacrati (ride ndr.). Ma a giudicare da come siamo partiti in campionato direi che ci è servito"

MIGLIORARE - "Mi piacerebbe diventare più concreto negli ultimi metri. Avvicinarmi per quanto possibile alla concretezza e alla qualità tecnica di Federico Dimarco. Contro il Parma ha fatto un gol clamoroso. È troppo forte, lo guardo spesso…"

IL MALORE DI BOVE - "Sono attimi bruttissimi che non auguro a nessuno. Dal campo c’era paura, agitazione. In momenti così è veramente difficile mantenere la calma. Ora siamo contenti perché Edo sta bene. Lo sentiamo tutti i giorni. Ci dice di stare tranquilli di pensare a solo a giocare. Sono andato a trovarlo in ospedale ed era il solito: non smette mai di scherzare!"

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