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Ossessione Guardiola: l’ulteriore motivo di preoccupazione per la Juve

Se Atene piange, Sparta non ride. Questo modo di dire spiega perfettamente il momento attuale di Juventus e Manchester City. Come gli avversari odierni di Champions infatti anche i bianconeri si trovano a dover rincorrere in campionato, distanti come sono 7 punti dall’Atalanta capolista. Da parte loro i Citizens sono costretti ad inseguire un lanciatissimo Liverpool, che vanta già un vantaggio di 8 lunghezze (con una partita in meno) sul Manchester. Sia Thiago Motta che Pep Guardiola sono dunque alle prese con una stagione che sta presentando loro più difficoltà del previsto, a cominciare dai tanti infortuni. Con alle spalle una striscia che, tutte le competizioni comprese, presenta un totale di una vittoria, due pareggi e 6 sconfitte nelle ultime nove partite disputate, il City arriva a Torino con una pletora di assenti.

La situazione in casa City

I guai fisici di Mateo Kovacic, Phil Foden, Nathan Aké, Manuel Akanji e John Stones vanno infatti a riempire una lista di assenti che già comprendeva il lungodegente Rodri. Proprio la perdurante assenza dello spagnolo è stata da molti indicata come la causa regina delle difficoltà di un City scopertosi improvvisamente in ambasce dal punto di vista difensivo. Non a caso la squadra di Guardiola ha concesso 21 reti in 25 gare di Premier e 7 in cinque partite di Champions. Ma la sola assenza del Pallone d’Oro 2024 non è sufficiente a spiegare le difficoltà del City in fase di non possesso. In generale infatti la formazione di Guardiola tende ad avere problemi nel controllare la partita, vera ossessione del tecnico catalano. In questo senso, il Manchester quest’anno si è rivelato particolarmente vulnerabile nella difesa delle transizioni avversarie.

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