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Juventus, il ruolo di Yildiz: 'Giocare più avanti? Decide Motta'. Che per ora non cambia idea, nemmeno col City

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Juventus, il ruolo di Yildiz: 'Giocare più avanti? Decide Motta'. Che per ora non cambia idea, nemmeno col City

items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Cristiano Corbo, inviato a Torino

17 minuti fa

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Il sorriso di Kenan Yildiz non deve ingannare: lui, più avanti, giocherebbe eccome. E allora quel siparietto con Thiago Motta diventa il pretesto per andare oltre, per capire questo momento così particolare e comunque così bello che sta attraversando l'attaccante turco. Oltre le parole di circostanza - "gioco dove dice il mister" - c'è di più, e c'è il tentativo estremo del dieci bianconero di affidarsi al mottismo in purezza per esaltare le sue qualità. A volte funziona, altre volte proprio no.

IL MOMENTO - Kenan ha già vissuto più vite in quest'inizio di stagione. Gli è cambiata soprattutto dopo la doppietta di San Siro, due gol all'Inter che valgono una consacrazione: "Quel risultato e segnare ha aumentato la fiducia in me stesso - la sua risposta -, come detto prima devo lavorare su di me, voglio migliorare e spero di fare più gol". Ecco, i gol: sono un tema. A parte Vlahovic, è un discorso piuttosto generale: attorno al nove non c'è nessuno che ne faccia le veci, proprio per una questione di numeri. E non è un momento, è un'attitudine. Che va modificata.

COSA ASPETTARSI - C'è tutto il tempo, e ce ne sarà ancora. Intanto c'è la Champions ed è la prima volta che Kenan l'affronta, per di più da protagonista: "Sono molto contento di essere qua, ricordo l'inno, la pelle d'oca". Pelle d'oca che col PSV si è trasformata in carica sovrumana: quei gol, lo Stadium, li ricorda ancora. Bellissimi e importantissimi, perché avevano messo sotto una luce differente l'intera stagione. Poi è proseguita com'è proseguita. Però quell'attimo lì, quello in cui Yildiz è diventato centrale, è stato un potenziale "game-changer" della Juventus di Thiago Motta. Ha dimostrato che il dieci non è un'operazione di marketing. E il tema del ruolo? Forse non conviene pensarci, e fare come dice Thiago, pur andando incontro a meno gol e più sacrificio: "Passa da giocatori come Kenan l'equilibrio della nostra squadra", ha ammonito il tecnico. Sembra una certezza inossidabile e inevitabile, dalla quale insomma non si può sfuggire. Finché ci sarà Motta, e Yildiz sarà il suo dieci, guai immaginarsi alternative.

CON IL CITY - Nella super sfida dello Stadium contro il Manchester City, Kenan sarà dunque ancora lì, lì sull'esterno, larghissimo - per permettere a Cambiaso di accentrarsi - e pronto ad andare dentro palla al piede, magari creando superiorità numerica. A lui, Motta, non rinuncerà. Semmai lo farà con Cambiaso, che resta in ballottaggio con Weah. Sarà un'altra notte di stelle, di sogni e - come ha detto - di pelle d'oca. Un'altra notte per cui quella scelta di venire a Torino, lasciandosi alle spalle le promesse del Bayern Monaco, trova un nuovo senso.

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