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Juventus-Manchester City, la sfida a bilancio: dal 2003 ricavi cresciuti dieci volte più velocemente per i Citizens
items-center text-gray2 flex text-sm gap-1.5"> Redazione CM
11 minuti fa
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Serata di gala all’Allianz Stadium di Torino, dove la Juventus ospita il Manchester City in uno dei big match della giornata di Champions League. Non sarà una prima volta a livello europeo, visto che le due squadre si sono già affrontate in sei precedenti in Europa: la prima volta nella Coppa Uefa 1976/77, in cui la Juventus ha trovato l’unica sconfitta contro il City nella gara d’andata (rimontando poi al ritorno), la seconda nei gironi di Europa League 2010/11 (doppio pareggio) e l’ultima nella Champions League 2015/16 sempre nella fase a gironi, quando i bianconeri allora allenati da Massimiliano Allegri sconfissero sia all’andata che al ritorno gli inglesi all’epoca guidati in panchina da Manuel Pellegrini. Sfide che a leggere i nomi sembrano di altri tempi, così come di altri tempi sono le cifre guardando ai bilanci. Negli ultimi 20 anni, infatti, la Juventus in ben nove stagioni ha registrato un fatturato maggiore rispetto ai rivali di stasera, in un confronto che è però diventato impari nel corso delle ultime annate.
LA SVOLTA - Prima dell’arrivo a Manchester degli emiri, infatti, i bianconeri dominavano il confronto con il Manchester City: d’altronde, il rapporto di forza sportivo era anche decisamente diverso, con la Juventus che conquistava trofei in Italia e lottava al top anche in Europa, mentre i Citizens dal ritorno in Premier League (nel 2002/03) e fino all’arrivo dell’Abu Dhabi United Group nel 2008 avevano ottenuto un ottavo posto in campionato come miglior risultato. Nel 2003/04, ad esempio, la Juventus aveva registrato ricavi per 221 milioni di euro, rispetto ai 72 milioni del Manchester City: un divario che ha toccato l’apice nella stagione successiva, con i 259 milioni di ricavi dei bianconeri rispetto ai 76 milioni degli inglesi. Una forbice che è andata però via assottigliandosi, tra l’altro viste anche le conseguenze economiche della retrocessione in Serie B per la Juventus per Calciopoli. L’arrivo degli emiri a Manchester, oltre all’esplosione dei diritti tv della Premier League, hanno fatto il resto: nel 2010/11, anno proprio della sfida in Europa League tra i due club, è arrivato così il primo sorpasso da parte del City.
I NUOVI NUMERI - Tra scudetti e finali di Champions, però, negli anni successivi la Juventus è riuscita comunque a restare in scia agli inglesi in termini economici anche grazie all’inaugurazione dello Juventus Stadium a partire dalla stagione 2011/12, tornando a contatto nel 2016/17 (563 milioni di ricavi per i bianconeri contro i 580 milioni del City), prima addirittura di un nuovo sorpasso nel 2018/19, quando la società torinese registrò ricavi per 621 milioni rispetto ai 608 milioni dei Citizens. Negli ultimi anni, tuttavia, l’esplosione dei diritti televisivi in Premier League e il rendimento all’opposto anche in campo (con il City che in particolare ha conquistato il triplete nel 2022/23 battendo l’Inter in finale di Champions League), ha spinto verso l’alto i ricavi del club oggi allenato da Pep Guardiola, fino al divario massimo proprio nel 2022/23 (in attesa che gli inglesi pubblichino il bilancio al 30 giugno 2024) con un fatturato quasi doppio per gli inglesi, che hanno incassato 919 milioni di euro rispetto ai 508 milioni dei bianconeri. Una disparità quindi arrivata a livelli massimi nelle ultime stagioni. Così, nel giro di vent’anni, il fatturato dei citizens è cresciuto del 1.169%, rispetto al 130% dei bianconeri. E un fatturato più elevato consente di investire maggiormente, ad esempio nei salari dei giocatori: nella stagione 2024/25, il monte ingaggi della Juventus è stimato a 109 milioni di euro, contro i circa 250 milioni del Manchester City.
I DATI - Le difficoltà economiche non sono mancate per nessuno, anche ma non solo a causa del Covid-19. Nel corso di questi venti anni, entrambi i club hanno accumulato perdite significative: circa 850 milioni per la Juventus e circa 725 milioni per il Manchester City. Tuttavia, il gap economico tra Premier League e Serie A resta evidente, con i club inglesi ormai stabilmente in vantaggio: ma poi, a parlare, sarà sempre il campo. In attesa che sul Manchester City, inoltre, si esprima anche la giustizia sportiva, considerando il caso sotto attenzione da parte della Premier League sui 130 capi d’accusa per violazione del Fair Play Finanziario inglese. Gli investimenti della proprietà non sono mancati, ma l’accusa è che molti altri siano stati investimenti mascherati in altra maniera (in particolare come sponsor fittizi) per aggirare le norme. Da bilancio, la proprietà ha versato nelle casse del City oltre 1,5 miliardi di euro dal 2008 ad oggi, considerando solo i versamenti finanziari e non la parte di ricavi per quanto riguarda il conto economico. Gli azionisti della Juventus, in tal senso, non sono stati molto da meno, considerando che solo come aumenti di capitale il club bianconero ha ricevuto 1,1 miliardi di euro nel corso degli ultimi venti anni, di cui circa 700 milioni solo da Exor, la holding degli Agnelli-Elkann azionista di maggioranza della squadra torinese.
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