Con questa sono sette sconfitte nelle ultime 10 partite disputate tra coppe e Premier League, altro che guarigione contro il Nottingham Forest. Il Manchester City non riesce ad uscire da un vortice di risultati negativi, frustrazione e delusione, e la sconfitta incassata con la Juventus (2-0) a Torino non fa che peggiorare drasticamente la situazione. Pep Guardiola, tecnico dei citizens, è ancora in zona playoff, ma il fatto di risultare fuori dalle migliori otto d'Europa è un segnale allarmante.
Soprattuto per chi, come Ilkay Gundogan, ha pensato di lasciare il Barcellona per "tornare a casa", non potendosi minimamente immaginare una catastrofe del genere in casa City. Intervenuto ai microfoni di TNT Sports a seguito del ko subito all'Allianz Stadium, ha parlato così il centrocampista tedesco: "È molto deludente. Abbiamo avuto occasioni per segnare qualche gol, ma al momento sembra che ogni attacco che subiamo sia pericolosissimo".
Aggiungendo: "Non so... a volte ho la sensazione che siamo un po' distratti nei duelli, invece di giocare in modo semplice complichiamo troppo le cose e perdiamo il momento giusto per rilasciare la palla. Basta perdere la palla e concedere loro contropiedi. Siamo costruiti per il possesso, per tenere la palla, essere forti, se non puoi fare nulla, non perderla. Al momento non sta funzionando per noi".
Quanto alla fiducia che potrebbe tornare sotto i piedi: "È una parte importante, e ovviamente è anche un problema mentale. Lo si vede. A volte, con un'azione, perdiamo la palla, perdiamo un duello e vediamo che crolliamo immediatamente, perdiamo il ritmo, loro riescono a spezzare il nostro ritmo con le cose più semplici. Non devono fare molto. Devi fare le cose semplici nel miglior modo possibile. Lavorare duramente, così si recupera la fiducia... anche in partita se sbagli qualcosa, facendo cose piccole e semplici recuperi fiducia, ma al momento stiamo sempre facendo le cose sbagliate".
Continuando a sfogarsi sul momento no: "Sento che sappiamo esattamente cosa stia andando storto. Se guardiamo la maggior parte delle partite, anche oggi, in realtà non abbiamo giocato male, abbiamo creato occasioni, solo che non siamo riusciti a segnare. In questi tipi di partite, se concedi una sola occasione, non è facile riprendersi. Sappiamo cosa non va, è solo una questione di trovare l'interruttore giusto per cambiare le cose, perché anche se non stiamo ottenendo risultati, non sembra che siamo così lontani (dal trovarli, ndr)".
Nonostante queste sensazioni, Gundogan non vuole illudersi: "Finché non troviamo quel "click", sarà difficile. L'unica cosa che possiamo fare adesso è che ogni singolo giocatore metta in discussione se stesso. Per fare meglio, capire come ogni giocatore possa sacrificarsi di più per contribuire alla squadra, così da poterci riprendere collettivamente".