Il cammino di Thiago prevede un altro step, illustrato nella notte della svolta Champions con un sorriso largo così: vincere tenendo la palla. Ecco la vera sfida del tecnico italo-brasiliano, scambiato per un giochista e in realtà cresciuto con il seme della duttilità. Difesa e contropiede non è uno scandalo. «Pensate che io voglia giocare in un solo modo, ma non è così e la Juve deve saper fare tutto, anche chiudersi - ha risposto quando gli chiedevano di un’ipotetica conversione tattica -. Era successo in alcuni momenti di altre partite. Con gli inglesi era quasi inevitabile accadesse. Magari un giorno riusciremo a tenere palla con il City, oggi no. Intanto dobbiamo farlo contro il Venezia, perché sarà un altro tipo di partita. Vorrei che la squadra si prendesse qualche rischio in più».
Juve, la tattica giusta contro il Manchester City
Thiago è stato bravo, intelligente, pragmatico. La tattica giusta, nel segno della tradizione. L’unica possibile di fronte agli assi del City, pericolosi e da limitare, seppur in crisi. Bisognava aspettare l’episodio, non esisteva altra ipotesi. Chi conosce il calcio, lo sa. La Juve, segnando per prima, avrebbe avuto la possibilità di difendersi e forse raddoppiare, come è successo con McKennie, per portare a casa il risultato. Se avesse segnato il City, e Haaland ha avuto la palla buona per spezzare l’equilibrio, sarebbe finita lì 99 su 100. I bianconeri difficilmente l’avrebbero riequlibrata. È andata bene, è finita ancora meglio e il City, tenendo palla, ha costruito poche occasioni: 2-0 per la Juve con il 32% di possesso.
Thiago Motta, il possesso palla non paga
Sapete qual è l’altra partita vinta bene dalla Signora mollando il governo del gioco? Debutto Champions contro il Psv: 3-1 capitalizzando il 48%. I risultati (e le statistiche) confermano le sensazioni maturate dopo aver visto quasi tutte le partite. La tassa di possesso non paga. I bianconeri faticano a penetrare negli ultimi 30 metri. O meglio: non producono occasioni e palle gol in proporzione accettabile rispetto al volume di gioco sviluppato. Gioco orizzontale. Sono molto più pericolosi ed efficaci in contropiede, quando il campo si apre e verticalizzano, non a caso sabato hanno rimontato il Bologna ripartendo dopo l’errore di Miranda. È andata quasi sempre così. Sono caratteristiche. Vlahovic, unico centravanti, ha bisogno di campo. Non è bastato il 64% di possesso per sbancare Lilla, contro l’Aston Villa in equilibrio, di fronte allo Stoccarda il crollo nel finale e dopo l’espulsione di Danilo. I dati Opta sintetizzano l’andamento delle prime 15 giornate. In Serie A la differenza è più marcata. Per 14 volte supremazia juventina nel possesso, l’unica in equilibrio (50% e 50%) contro la Roma di De Rossi, ben 9 pareggi, di cui quattro 0-0. Record stabilito di fronte al Cagliari (73%) senza riuscire a sfondare. Non inganni il 70% toccato con la Lazio, per vincere servì un’autorete di Gila e un lunghissimo assedio, la partita era cambiata con il rosso a Romagnoli per fermare Kalulu, lanciato in contropiede. Domani c’è il Venezia e si ricomincia. Thiago ora chiede ai suoi giocatori di rischiare, spingendosi avanti. La Juve ama e preferisce conservare. Forse l’ideale sarebbe un compromesso storico.
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