Esistono davvero le persone giuste. Forse arrivano tardi, ma quando lo fanno il momento non è più quello sbagliati. Claudio Ranieri a Roma lo è perché è nel suo posto. E non per il 3-0 con il Braga, nella partita di ieri, valevole per l'Europa League. Non perché finalmente i giallorossi stanno tornando a fare i risultati, dopo un avvio complicato (causa calendario) anche per l'allenatore ex Cagliari. Ranieri è la persona giusta perché ha riportato concretezza, serenità, sorrisi: chi aveva mai visto la fila di denti di Saud all'Olimpico o un'esultanza di Hermoso? E da quanti mesi Pellegrini non era allegro in campo e non prendeva applausi dal pubblico? Ieri è stata anche la notte del capitano giallorosso, che ha ritrovato il sorriso e soprattutto la gente dalla sua parte.
Le fasi del rilancio di Ranieri
L'avversario era inferiore e ai limiti dell'inconsistenza, vero, ma la Roma isterica, triste e schizofrenica di inizio stagione avrebbe patito anche il Braga quinto in Portogallo. Ranieri in un mese appena ha fatto quello che gli era stato chiesto: aggiustare quello che sembrava rotto in modo irreparabile. Sistemata la fase 1, ristrutturazione della fase difensiva, il tecnico ha affrontato la fase 2, rilancio del gioco offensivo. Con il Braga ha riprovato l'attacco leggero che era andato così bene contro il Lecce (23 tiri) e ha ottenuto prestazione e gol.Tutti felici, pubblico, giocatori e allenatore. E una scoperta: sembrava ci fosse poco da fare, ma era semplicemente tutto da rifare. Serviva solo la persona giusta. A riportarlo è l'edizione odierna de La Repubblica.