Torino - Di sicuro, ogni tanto, questa frase da mamma o papà sarà partita: «Questa casa non è un albergo». Classico leit motiv di una discussione in famiglia, che riguarda chi tra le proprie mura domestiche passa davvero poco tempo. Basti pensare all'infanzia e all'adolescenza di Hans Nicolussi Caviglia e Nicolò Savona, stasera avversari dopo una vita in bianconero. Con la maglia della Juventus cucita addosso, passando attraverso una quotidianità mai così semplice. Perché quando un ragazzo arriva dalla Valle d'Aosta trova un percorso tortuoso: i tanti allenamenti a Vinovo, i lunghi viaggi dopo scuola per raggiungere il centro sportivo e poi il ritorno a casa, in tarda serata. Con mamma e papà che aspettano. Aspettano e aspettano ancora, nonostante siano i primi ad aver appoggiato le scelte dei figli. La realtà, però, è fatta di tanti sacrifici, per ragazzi che non sono fuori sede, ma nei fatti è come se lo fossero.
Savona: "Con Hans ci vediamo ad Aosta"
Savona, l'anno scorso in Next Gen, recentemente ha parlato del rapporto con Nicolussi Caviglia: «Conosco Hans da quando avevo 8 anni. Partivamo da Aosta insieme per andare ad allenarci. Ogni tanto ci vediamo ad Aosta e quando ci alleniamo in prima squadra». Si riferiva, naturalmente, alla passata stagione. Quando l'attuale centrocampista del Venezia era agli ordini di Max Allegri, che l'ha sempre considerato un giocatore prezioso. Pronto per grandi palcoscenici, dopo una lunga rincorsa: la finale di Coppa Italia contro l'Atalanta, giocata da titolare, ha avvalorato un cammino ricco di ostacoli, ma anche di grandi soddisfazioni. Fino al passaggio al Venezia, ora aggrappato ad Hans: già 3 gol finora, ma soprattutto tante prestazioni importanti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA