A Radio Deejay: «Quando eravamo in Serie B stavo per vendere. Quando vendi una società così importante, deve prenderla qualcuno che sia più bravo o più ricco»
Cairo: «Io non vorrei vendere il Torino ma se arriva qualcuno più ricco di me e più bravo di me, sarei disponibile»
Db Milano 11/07/2023 - presentazione palinsesto La7 / foto Daniele Buffa/Image nella foto: Urbano Cairo
Il presidente e proprietario del Torino, Urbano Cairo,è stato intervistato da Radio Deejay nel corso del programma condotto da Ivan Zazzaroni e Fabio Caressa, “Deejay Football Club”.
«Gol spettacolare di Adams. Non pensavo calciasse da lì. Un gol bellissimo», il primo commento del presidente del Torino che ieri ha vinto 1-0 sul campo dell’Empoli.
Cairo: «Una volta quando eravamo in Serie B stavo per vendere»
20 anni di presidenza nel Toro:
«L’anno prossimo, farei 20 anni. Condizionale? Se sarò presidente, farò 20 anni. Io non lo vorrei vendere, sono molto legato. Poi ho anche detto che qualcuno più ricco di me e più bravo di me, se arrivasse sarei disponibile. Io non voglio rimanere a tutti costi».
Contatti con Red Bull o gli arabi?
«Cosa totalmente inventata diffusa dalla stampa. Non ho avuto nessun tipo di contatto con nessuno. Io sono legato al Toro, non sono felice di venderlo. Poi se arriva qualcuno, io ho dato disponibilità. Però ripeto, non mi fa piacere».
Il rapporto con le nuove proprietà in Italia?
«Io ho avuto contatti con molti di loro e i rapporti sono molto positivi. Cardinale, i proprietari del Como, o quelli del Parma, lo stesso Commisso con il quale ci sono state incomprensioni ma abbiamo recuperato i rapporti. Con il presidente del Venezia ho avuto degli scambi. In Italia non c’è atteggiamento arrogante. Poi hanno una mentalità vincente. In Inghilterra le proprietà straniere sono 15 su 20, in Italia sono 10».
Ieri il ministro Abodi ha riparlato degli stadi:
«Io penso che si riuscirà a snellire l’iter burocratico. Il ministro lo vedo molto motivato per dare un contributo al calcio. Credo sia positivo, siamo ad un punto in cui ci sono tanti stadi che molte squadre vogliono acquistare. Secondo me il governo ha voglia di fare cose buone».
Sui tifosi del Toro Cairo dice:
«Non mi fa piacere. Poi però l’ho affrontata anche in passato. Io all’inizio ero il bersaglio. Poi siamo ritornati Europa e mi hanno beato. Ho avuto momenti positivi, ultimamente non è così. Io sono sul pezzo, so qual è la mia responsabilità. In tanti mi vogliono bene, c’è chi mi chiede l’autografo o la foto. Io sono stato negli ultimi mesi vicino al mister e alla squadra. Io indipendentemente dalle proteste, sono vicino alla squadra».
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Hai mai pensato di vendere seriamente il Toro?
«L’ho fatto una volta quando eravamo in Serie B. Quando tu fai una vendita di una società così importante, devi stare attento che lo prenda qualcuno che sia più bravo o più ricco».
I tifosi ti muovono diverse critiche, zero strutturo, zero sede e zero derby:
«Per i derby abbiamo avuto un po’ di sfortuna. Ho visto un filmato sui derby rubati al Toro su YouTube. Sulla sede, noi abbiamo una sede di buon livello. Per le strutture, io parlavo con il mio ex collaboratore che mi ha detto che il Torino non ha ami avuto strutture così buone come gli ultimi anni. Come il Filadelfia, quando sono arrivato era un cumulo di macerie».
Rapporto con i tifosi recuperabile?
«Si, a gennaio dobbiamo intervenire. Ieri si sono visti bei segnali però. Poi molte volte i rapporti sono legati agli andamenti sportivi. Adesso vedo che il mister ha dato grande compattezza. C’è grane spirito per fare bene».
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