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Non se lo spiega neanche Motta: il doppio problema Juve e il nuovo rischio

Hans Nicolussi Caviglia, ragazzo intelligente, colto e simpatico, è stato il migliore in campo ieri sera. È un grosso problema per i giocatori della Juventus, perché significa che nessuno di loro ha giocato come avrebbe potuto e dovuto. Al di là del risultato, al di là della prestazione collettiva, nessuno dei bianconeri è stato all’altezza del suo valore e del suo stipendio. E questo basta a spiegare l’inspiegabile pareggio con il Venezia, ultimo in classifica. Resta da capire perché questa squadra, i cui limiti sono noti e che gode giustamente di attenuanti, si esprime così al di sotto delle sue possibilità. Motta deve lavorare tanto e lavorare duro. Giuntoli deve capire quali pezze può mettere a gennaio (che però è raramente una finestra di mercato risolutiva). I giocatori devono farsi un esame di coscienza. Questo al netto delle scintille di fi ne partita, che non sono un bel segnale, ma che finiscono nel calderone emotivo di una pessima serata. Il decimo pareggio allontana la Juventus dalla testa della classifica, ma gli ennesimi due punti persi, in una partita da vincere o vincere, non vanno sottovalutati neanche in chiave conquista del quarto posto, linea del Piave economica posta dalla proprietà e dalla società a tecnico e giocatori.

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