Settanta ore circa, meno di tre giorni. Tanto restava ieri sera alla Juventus, al fischio finale della partita col Venezia, prima di ritrovarsi di nuovo sull’erba dello Stadium - con almeno 35mila tifosi attorno, tanti i biglietti già venduti - a udire un altro fischio: quello iniziale dell’ottavo di finale di Coppa Italia di dopodomani sera contro il Cagliari. Pochissimo tempo anche per le abitudini del calcio attuale. E forse non abbastanza, temono in casa bianconera, per permettere ad Andrea Cambiaso di smaltire il dolore alla caviglia sinistra, dove aveva subito una «modesta distrazione capsulo legamentosa» domenica scorsa contro il Bologna, respingendo un tiro di Ndoye. Timore concreto, nonostante giovedì alla Continassa si respirasse un ottimismo rasente la certezza già sulla possibilità che l’azzurro potesse recuperare per ieri sera.
Spazio per Fagioli, riposo per Yildiz?
Ottimismo poi scontratosi con le sensazioni avvertite da Cambiaso nella rifinitura di venerdì mattina. Sensazioni abbastanza brutte da far temere, senza per questo cancellare la speranza, che i giorni trascorsi nel frattempo e i due che ancora mancano a Juve-Cagliari, possano non bastare ancora per rendere il jolly bianconero in grado di scendere in campo. Un problema doppio perché, oltre a dover fare di nuovo a meno di uno dei giocatori più importanti, Motta si troverebbe di nuovo con i soli quattro difensori di ieri sera, visto che Rouhi non recupererà dal suo problema muscolare. Qualora però volesse far rifiatare almeno uno di loro, potrebbe però arretrare Weah o McKennie in posizione di terzino, approfittando del fatto che, dopo il turno di riposo concesso loro ieri, a centrocampo rientrerà Locatelli mentre in avanti sulla destra tornerà Conceiçao. Scelte che dipenderanno anche da come i giocatori utilizzati contro il Venezia recupereranno tra domani e dopodomani. A centrocampo potrebbe anche esserci di nuovo spazio per Fagioli, mentre in avanti stavolta potrebbe essere Yildiz a riposare inizialmente. Pressoché certa la presenza di Perin tra i pali.
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