Danilo difende i compagni e l'ipotesi Vlahovic capitano
Ovviamente la madre di tutti gli errori è stata quella di andare sotto la curva per esporsi alla gogna dei tifosi: una situazione da evitare sempre, ma in particolare quando le tensioni sono continuative e che testimonia come anche su questi aspetti nel gruppo manchi l’esperienza necessaria per gestire i momenti e le situazioni. Perché è inevitabile che, come si dice “a caldo” possa saltare la brocca a qualche giocatore già incline al nervosismo. Figuratevi poi se quel giocatore è carico di adrenalina per aver appena segnato, abbondantemente nel recupero, il rigore che ha evitato la sconfitta interna contro l’ultima in classifica. Così c’è anche, nell’ambiente, chi si augura che Thiago Motta assegni la fascia da capitano proprio a Vlahovic per sostanziare il sostegno al centravanti. Ma, contemporaneamente, sarebbe anche un gesto teso a certificare la frattura con i tifosi organizzati e, perfino, per andare allo contrapposizione frontale: molto meglio mantenere e sostanziare la leadership di Danilo che, peraltro, nel post Venezia si è speso fino a notte fonda per difendere il gruppo e, contemporaneamente, ricucire con i tifosi mantenendosi in equilibrio tra il diritto di contestare e la necessità di mantenere il rispetto verso i compagni di squadra. «Ho cercato di calmarli, sia i tifosi sia Dusan - ha spigato il capitano - Dalla nostra parte c’è sempre stato rispetto verso i tifosi e anche da parte loro, con un supporto incredibile. L’importante è compattare l’ambiente e provare ognuno a fare il meglio per la Juventus, come è sempre stato».
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