Benvenuti alla festa Juve, che scopre e riscopre se stessa in una notte di tante difficoltà e esperimenti, che forse mostrano a Motta la strada giusta per sbloccare questa squadra e darle la fiducia e il coraggio che a volte manca e che può cambiare il corso di una stagione. Cagliari travolto 4-0, con un gol più bello e difficile dell'altro, con ritorni in campo e ritorni nei ruoli da protagonisti che serviranno, e non poco, nel momento topico della stagione cerchiato in rosso sul calendario della Continassa: Gennaio 2025, tempo di verdetti, ma per arrivarci c'era questa Coppa da non fallire - obiettivo centrato, via ai quarti di finale - e ci sono ancora due partite pesanti, Monza e Fiorentina, da non sbagliare.
Juve, tempo di esperimenti forzati. Le verità di Del Piero
L'emergenza costringe Motta a varare una Juve che più sperimentale non si può: Locatelli reinventato difensore centrale, Koopmeiners mediano con Thuram, McKennie che va a fare il terzino sinistro, Yildiz che scende a centrocampo per cucire il gioco, in campo ci sono tante prime volte. Nicola di suo fa turnover, la priorità è la salvezza ma sempre giocandosela a viso aperto, d'altronde il punto d'oro preso allo Stadium in campionato è una riserva importante di fiducia. Come faceva notare Del Piero, uno che di Juventus qualcosa conosce, a questa squadra manca l'incutere timore agli avversari, non si viene più a Torino consapevoli che la sconfitta è un destino quasi immutabile nel fortino bianconero, ma bensì fiduciosi che il fato sia tutto da scrivere. E infatti, prima leggerezza juventina - Thuram nella fattispecie - e prima fiammata sarda, solo il piazzamento e i riflessi di Di Gregorio tolgono a Lapadula la gioia del gol dopo neanche un minuto. Parata super.
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