Osannato, criticato e di nuovo acclamato. Dusan Vlahovic ha il potere di essere divisivo, anche se poi riesce a far convergere tutti - detrattori e tifosi - intorno a lui e ai suoi gol. E’ come stare sulle montagne russe, esaltante quando segna, deprimente nei momenti di digiuno, quando litiga con il pallone e pure con se stesso per poi fare pace. Una stagione di alti e bassi, molto umorale, ma non soltanto alla Juventus, persino in patria va a corrente alternata anche se la Federazione serba gli ha riconosciuto sia il momento magico che sta attraversando sia il percorso dell’ultimo anno incoronandolo calciatore del 2024. Per la prima volta in carriera Vlahovic riceverà il Pallone d’Oro come miglior giocatore della Serbia: i momenti difficili vissuti con il ct Dragan Stojkovic sono ormai superati, tutti uniti per raggiungere l’obiettivo comune.
I numeri di Vlahovic
Così anche alla Juventus dove Vlahovic - che ieri ha fatto visita con alcuni suoi compagni e alcune giocatrici delle Women ai piccoli pazienti dell’ospedale Regina Margherita e di Casa Ugi - resta al centro del progetto, il centravanti che deve prendersi sulle spalle la squadra e trascinarla nell’unico modo con cui un attaccante può farlo: segnando. E i gol li fa: sono 12 in questa stagione, 24 in tutto il 2024. Anche se da lui ci si attende sempre un salto di qualità defi nitivo, anche se i tifosi sembrano insaziabili, i numeri raccontano una storia diversa perché il serbo è il giocatore di Serie A con più gol realizzati nell’anno solare tra tutte le competizioni. Arriva da tre gol decisivi segnati nelle ultime tre gare (la girata che ha spianato la strada contro il Cagliari in Coppa Italia, il rigore del pareggio allo scadere contro il Venezia in campionato e il colpo di testa che ha sbloccato il risultato contro il Manchester City in Champions), ha raggiunto le 53 reti con la maglia bianconera, superando Tardelli, eguagliando Cabrini e Vialli, e incalzando Morata, a quota 59.
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