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Leonardo Bonucci torna al centro dell'attenzione mediatica con dichiarazioni forti e senza filtri rilasciate nella puntata del format “Fenomeni” su Amazon Prime Video. L'ex difensore della Juventus ripercorre i momenti più tesi della sua carriera, raccontando dettagli inediti sui rapporti turbolenti con Massimiliano Allegri, Wojciech Szczesny e Andrea Pirlo. Tra rivelazioni che mescolano aneddoti personali e tensioni mai sopite, Bonucci conferma la sua inclinazione a non nascondere nulla, nemmeno quando si tratta di episodi che hanno segnato profondamente la sua vita professionale. Un'intervista che getta nuova luce sul dietro le quinte del calcio e che non manca di suscitare polemiche, coinvolgendo anche figure simbolo della Juventus. Un contesto che si intreccia con un calcio sempre più complesso e imprevedibile, non solo sul campo ma anche nelle dinamiche interne ai club, tanto da influenzare persino i mondi delle scommesse calcio e della narrazione sportiva.
Le origini di un rapporto complicato: Bonucci e Allegri
Il rapporto tra Leonardo Bonucci e Massimiliano Allegri è sempre stato caratterizzato da tensioni latenti. Secondo le parole del difensore, il tecnico avrebbe sin dall'inizio manifestato scarsa fiducia nei suoi confronti, con un collaboratore che gli avrebbe confessato come il piano iniziale fosse quello di “farlo fuori”. Un retroscena che lascia intravedere una relazione mai decollata del tutto, fatta di incomprensioni e visioni discordanti. Bonucci non esita a sottolineare come battute apparentemente scherzose nascondessero una mancanza di rispetto che avrebbe condizionato il loro rapporto nel tempo. Questa dinamica, già di per sé delicata, avrebbe gettato le basi per gli scontri futuri, culminati in episodi che sarebbero diventati celebri nelle cronache calcistiche.
La rissa negli spogliatoi: Il punto di rottura tra Bonucci e Allegri
La tensione tra Bonucci e Allegri raggiunge l'apice durante una partita del 2017 contro il Palermo. Un confronto in campo su una sostituzione non effettuata porta a un'escalation che culmina negli spogliatoi. Bonucci racconta di essere stato protagonista di una vera e propria rissa con Allegri, interrotta solo dall'intervento di dirigenti e compagni. L'episodio segna una frattura insanabile tra i due, con Allegri che avrebbe richiesto addirittura l'esclusione di Bonucci dalla rosa. Nonostante la mediazione di figure chiave come Paratici e Marotta, il rapporto non si sarebbe mai più ricomposto del tutto. Questi momenti non solo rivelano le dinamiche interne alla Juventus, ma mettono in luce anche il lato più emotivo e impulsivo del difensore, capace di affrontare a viso aperto chiunque mettesse in dubbio la sua posizione.
La maglia nel museo e il senso di appartenenza tradito
Tra i molti episodi raccontati, Bonucci evidenzia il trattamento ricevuto dalla dirigenza juventina in merito alla celebrazione della sua 300esima partita in bianconero. Invece di ricevere il consueto riconoscimento con una targa e l'esposizione della maglia nel museo del club, l'omaggio sarebbe arrivato solo dopo il suo ritorno dal Milan. Un dettaglio apparentemente marginale, ma che per il difensore rappresenta una mancanza di rispetto significativa. Questo episodio si inserisce in una narrazione più ampia di delusioni personali, che avrebbero contribuito a deteriorare ulteriormente il legame tra Bonucci e la società.
Szczesny e la violazione della sacralità dello spogliatoio
Nel corso dell'intervista, Bonucci non risparmia critiche nemmeno ai suoi ex compagni. Tra questi, Wojciech Szczesny è accusato di aver violato la sacralità dello spogliatoio, parlando pubblicamente di abitudini personali dell'ex difensore. Szczesny aveva raccontato che Bonucci ascoltava musica con le cuffie durante i discorsi motivazionali. Una dichiarazione che il difensore respinge con forza, accusando il portiere di non essere presente ai suoi discorsi perché “chiuso in bagno”. L'episodio rappresenta un ulteriore segnale delle fratture interne al gruppo, con Bonucci che sottolinea come tali comportamenti abbiano minato lo spirito di squadra.
Pirlo e le scelte che influenzarono l'Europeo 2021
Anche Andrea Pirlo, ex compagno di squadra e poi allenatore, non sfugge alle critiche di Bonucci. Il difensore ricorda come, durante la stagione precedente agli Europei del 2021, Pirlo lo avesse relegato spesso in panchina, preferendogli De Ligt e Chiellini. Una scelta che Bonucci considera ingiusta, ma che a posteriori interpreta come un'opportunità per arrivare più fresco alla competizione continentale. Nonostante il risentimento iniziale, Bonucci riconosce il contributo indiretto di Pirlo al suo successo personale, culminato con il premio di miglior giocatore della finale contro l'Inghilterra.