TORINO - Da quel colpo di testa contro il Cagliari, che valse il momentaneo 1-1, sono passati esattamente due mesi: era il 20 ottobre e da quel giorno Sanabria non ha più segnato. In questo arco temporale il Torino ha disputato otto partite nelle quali l’attaccante ha sempre giocato da titolare (in due ha anche indossato la fascia da capitano al braccio), tre volte è rimasto in campo fino alla fine e nella altre non è mai uscito prima del 59’. Insomma, di spazio ne ha avuto ma non gli è bastato a ritrovare la via del gol. Ai lunghi digiuni tra un gol e all’altro del numero 9 i tifosi del Torino in questi anni si sono abituati: non è infatti la prima volta che resta a secco per otto partite consecutive, era successo anche nei primi mesi di questo 2024, poi era riuscito a sbloccarsi con quella rovesciata che è valsa il pareggio a Napoli. Anche all’inizio dello scorso campionato aveva impiegato diverse giornate prima di sbloccarsi, tanto che la sua prima rete era arrivata solamente all’undicesima giornata contro il Sassuolo, ma le partite effettivamente giocate da Sanabria erano state anche in quell’occasione otto: il paraguaiano era stato infatti costretto a saltarne una per un infortunio muscolare mentre altre due volte era rimasto seduto in panchina.
Sanabria, gol al Bologna per evitare un record negativo
A differenza di quanto avvenuto negli ultimi due mesi, all’inizio dello scorso campionato aveva avuto molto meno spazio perché chiuso dalla concorrenza di Zapata, e Juric non aveva ancora sdoganato il modulo a due punte. Se anche domani contro il Bologna dovesse rimanere a secco, il digiuno di Sanabria diventerebbe di nove partite e sarebbe in assoluto il più lungo da quando è al Torino nel corso della stessa stagione. Bisognerebbe tornare indietro fino al campionato 2018/2019 per trovare periodi maggiori di astinenza dal gol, considerando sempre solo le gare in cui è sceso in campo: nella prima parte dell’anno, quando militava nel Real Betis, era rimasto a secco per addirittura undici gare e altre undici anche nella seconda parte, quando era invece passato al Genoa. Sanabria nella sua carriera non è mai stato un bomber di razza, basti pensare che la stagione 2022/2023, quando è riuscito a chiudere il campionato con dodici marcature all’attivo, è stata quella più prolifica della sua carriera.
Sanabria, il Bologna ti porta bene
Un così lungo periodo senza segnare rischia di condizionarlo, di minare le certezze acquisite ed è anche per questo che Vanoli in questi mesi ha sempre cercato di dargli fiducia. "Mi dispiace che Tonny non abbia segnato, anche lui avrebbe meritato il gol", aveva dichiarato il tecnico una settimana fa, al termine della partita contro l’Empoli quando a negare la gioia del ritorno alla rete di Sanabria era stato Vasquez con un vero e proprio miracolo su un suo colpo di testa. Al Castellani a sbloccarsi è stato Adams, anche lui dopo un digiuno durato otto partite: ora Vanoli spera che possa fare lo stesso Sanabria, anche per una questione meramente scaramantica. Il paraguaiano in carriera ha già segnato due volte al Bologna e in entrambe le occasioni la sua squadra ha vinto. La prima è stata nella stagione 2019/2020 quando indossava la maglia del Genoa (al Dall’Ara finì 3-0 per i liguri), la seconda nel campionato 2021/2022, quando la formazione granata superò 2-1 quella rossoblù. Vincere e dare continuità agli ultimi risultati sarebbe molto importante per il Torino, ritrovare una certa familiarità con il gol sarebbe invece fondamentale per Sanabria, considerando che a gennaio la concorrenza in avanti potrebbe aumentare con l’arrivo di quella punta che sostituirà l’infortunato Zapata.
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