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De Ketelaere, faccia da primato. Che fenomeno aveva regalato Maldini al Milan. Juve arrivano gli acquisti, a segno…

E’ il simbolo del primato della Dea. Charles De Ketelaere è sicuramente una delle stelle del campionato. Nella complicata sfida contro l’Empoli è stato lui a piazzare i colpi decisivi. Due gol nei momenti chiave della partita. Due prodezze che consentono a Gasperini e all’Atalanta di godersi un magico Natale in testa alla classifica. Il calcio è strano. De Ketelaere è costato il posto da direttore al Milan a Paolo Maldini. Questo fantasista alla Kakà era stato pagato caro ma non era stato capito dal mondo rossonero. O magari lui non era riuscito a farsi capire. Una scelta di mercato che è stata usata come arma dalla proprietà del Diavolo per far fuori l’ingombrante Paolo. Alla corte del Gasp questo fenomeno è tornato a brillare. Segna, serve assist, inventa calcio in ogni giocata. Uno spettacolo continuo. Il giovanotto non ha più la faccia da ragazzone timido dei tempi milanisti. Con la maglia della Dea ha cambiato pelle e occhi. Il suo sguardo trasmette concentrazione assoluta e furore agonistico. Una trasformazione incredibile. E il Gasp ora vuole provare la stessa impresa anche con Zaniolo.

Vince anche la Juve. Niente fuochi d’artificio, qualche brivido di troppo contro il Monza ma, alla fine, tre punti preziosi. Thiago Motta si gode il primo gol di Nico Gonzalez. L’argentino finalmente guarito fa subito la differenza giustificando l’investimento estivo. Non ci sono invece buone notizie per Koop, un altro colpo pesante dell’ultimo mercato. L’ex Atalanta è uscito nell’intervallo per un fastidio muscolare. Ancora da quantificare. La Juve però sembra pronta a ripartire.

Il Napoli vince e Conte alza la voce. Lo capisco. Nel finale della gara di Marassi la squadra partenopea è stata salvata da alcuni grandi interventi di Meret. Il portiere ha fatto il suo mestiere ma il resto della squadra? Quest’anno lo scudetto si vincerà allo sprint. Ogni punto perso può essere decisivo. Stelle come Kvara o Lukaku devono incidere di più. Devono con i loro colpi blindare questo tipo di gara prima di rischiare la beffa alla Balotelli. Ero e resto convinto che la squadra di Conte lotterà per il titolo ma non sono sicuro che questo Napoli sia sufficiente per vincere lo scudetto. Serve un ulteriore scatto in avanti. Magari anche da parte di Conte che ha trasmesso al suo gruppo la sua grinta e la sua “fame” ma che non è riuscito a proporre un’idea di calcio che alzi il livello di tutti. Ma c’è ancora tempo.

Vorrei chiudere con una riflessione su Italiano. Vincenzo chiusa l’esperienza Fiorentina (tra alti e bassi) ha accettato la Mission Impossible Bologna. Cercare di reggere il confronto con la squadra di Thiago Motta che aveva portato i rossoblù in Champions. Ripetersi è già molto complicato. Farlo senza Zirkzee e Calafiori sembrava impossibile. In più i colpi di mercato di Sartori hanno fatto fatica a calarsi nella realtà italiana. Ma Italiano è uno tosto. Lo dico e lo ripeto, la sceneggiata dopo il successo contro la sua vecchia Fiorentina non è piaciuta. Ma il tecnico merita un applauso per come ha costruito il Bologna bis. Vincenza conferma di essere un allenatore che può lasciare il segno nel calcio italiano.

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