TORINO - Vagnati è tornato a muoversi per Beto, attaccante 26enne in possesso sia del passaporto della Guinea-Bissau (4 gettoni e un gol in nazionale) sia di quello portoghese. Beto è ancora e sempre ai margini nell’Everton: 10 presenze in Premier di cui una sola da titolare (appena 197’ in campo, con un gol segnato). È un pivot alto un metro e 94 con caratteristiche fisiche, tecniche e tattiche assimilabili a quelle di Zapata (un metro e 88, Duvan). Inoltre conosce già la nostra lingua e il campionato italiano: per un biennio ha giocato a Udine sino all’estate del 2023, segnando 11 e poi 10 reti nei due campionati disputati (28 e 33 presenze). La sua insoddisfazione, le sue qualità di bomber già riconosciute in A, la sua disponibilità a tornare in Italia e pure la sua età lo hanno reso tanto per Vanoli quanto per Vagnati la prima scelta nel ventaglio di profili valutati, sondati, trattati. L’interista 35enne Arnautovic (riserva conclamata a Milano e in scadenza di contratto) possiede le stigmate di alternativa: il problema è convincerlo a lasciare la comodissima tana di un club in lotta sia per lo scudetto sia per la Champions, con tutto quel che significa anche in termini di premi, in aggiunta a uno stipendio da 3,5 milioni netti. Per agganciarlo occorrerebbe offrirgli un super ingaggio fuori da tutte le medie granata per almeno 18 mesi (e nell’aprile del 2026 l’austriaco compirà 37 anni). Arnautovic, nel contempo, si è messo in testa la possibilità di intascare un contratto plurimilionario a luglio in Arabia o negli Usa, quando si libererà a parametro. L’unico assist ricevuto da Vagnati, a oggi? L’Inter si è detta disposta a regalarlo. Simeone, invece (29 anni, un metro e 80 di altezza), appartiene a un’altra schiera (più attaccante di movimento, sgusciante, che pivot alla Zapata). Il fatto però che giochi poco a Napoli ha posto per forza anche lui all’attenzione del Torino. Qui l’Everest è la richiesta di De Laurentiis: 15 milioni.
Obiettivo Beto, la strategia di Vagnati
Vagnati non smette così di muoversi su più tavoli e il suo ritorno a far di conto con chi di dovere per Beto risulta oltremodo indicativo. L’ingaggio è pressoché simile a quello di Arnautovic: tra 3 e 3,5 milioni. Il Torino, però, vuole ingaggiare Beto solo per 6 mesi, non per 18. Prestito oneroso per forza di cose: l’Everton spese 29 milioni (con i bonus) per acquistarlo dall’Udinese nel 2023 (contratto sino al 2027). L’affitto può rivelarsi utile al club di Liverpool nella speranza di una rivalutazione di Beto in vista del mercato estivo. E adesso girano le prime valutazioni sulle possibili richieste dell’Everton: tra 3 e 4 milioni per il prestito, cui aggiungere 6 mesi di ingaggi lordi (tra 3 e 3,5 milioni). Il totale oscilla fra 6 e 7,5 milioni, tra visioni più o meno ottimistiche. Ed è alla portata di un dt che si è sentito indicare il budget a disposizione, come rivelato nei giorni scorsi: tra 7 e 8 milioni. Strategicamente, però, gli inglesi finora si sono detti disposti solo a valutare una cessione o un prestito con obbligo di acquisto per 20 milioni. La speranza di Vagnati è che l’opzione granata possa man mano rivelarsi la migliore sia per l’Everton sia per il giocatore: possibile, ma a oggi resta un grande azzardo proiettato su fine gennaio (qualche altro candidato con maggior appeal e miglior potenza di fuoco può sempre comparire in Europa, e qui non pensiamo solo alla Roma dei Friedkin, proprietari anche del club inglese). Diciamocelo: Vagnati ha un telefono, 8 milioni e tanta fede.
© RIPRODUZIONE RISERVATA