La Juventus ha portato a casa i tre punti e posto fine ad un periodo senza vittorie che durava da ormai 43 giorni, ma dalla trasferta di Monza le buone notizie potrebbero tranquillamente finire qui. I bianconeri hanno infatti sofferto tanto, troppo, contro una squadra che sulla carta stava attraversando un momento altrettanto brutto. E invece il 2-1 finale mal testimonia quale delle due formazioni abbia creato i pericoli maggiori con la Juventus che si è "accontentata" di sfruttare cinicamente i due errori brianzoli per i due gol e ha cercato più che altro di ripartire con contropiedi raramente pericolosi. In questa sterilità offensiva va registrata una partita fatta di tanti alti e bassi di Kenan Yildiz per cui continua a persistere un enorme equivoco tattico.
OSCURATO DA NICO - Attenzione, non stiamo parlando di una partita insufficiente, ma sicuramente da un talento come lui ci si aspetta che possa essere molto più incisivo. E invece, la pericolosità del turco, all'interno dei 90 minuti, non si è vista per niente nei primi 45 minuti ed è cresciuta soltanto nella ripresa quando soprattutto Nico Gonzalez hanno lasciato il campo. Esemplare la pagella della nostra Benedetta Panzeri: "Nel primo tempo si vede davvero poco, "oscurato" da Nico Gonzalez e Conceicao. Nella ripresa aumenta i giri del motore, sfiorando il goal e cercando di più Vlahovic, ma non riesce a incidere davvero. Voto: 6".
EQUIVOCO TATTICO - L'equivoco tattico sta tutto in quel "oscurato" da Nico Gonzalez che, non a caso, è sceso in campo in quello che è il ruolo naturale di Yildiz ovvero quello del trequartista o meglio del sottopunta alle spalle del centravanti, della prima punta. I numeri e il rendimento delle "rare" occasioni in cui è stato schierato in quella posizione tattica lo testimoniano: Yildiz è più pericoloso in quanto a tiri tentati, xGoals, e occasioni create per arrivare al gol. Solo contro l'Inter, in una partita clamorosa dal punto di vista degli errori difensivi, è riuscito a fare la differenza partendo lungo la linea laterale (ma subentrando dalla panchina).
PER THIAGO NON È IL SUO RUOLO - Qual è quindi il suo futuro? La sensazione oggi è che per Thiago Motta Yildiz sia solo e soltanto un esterno puro in grado di fare la differenza soltanto quando parte con i piedi sulla linea laterale. Nell'immediato post-Monza, infatti, il tecnico italo-brasiliano a domanda diretta sul "casting trequartista" ha elogiato solo ed esclusivamente Nico Gonzalez e più per il lavoro sporco fatto "con i compagni" che non per la produzione offensiva. In quel ruolo l'ex-centrocampista vuole un Ferguson, un Koopmeiners o meglio ancora un attaccante che sappia giocare da centrocampista. Oggi Yildiz è un trequartisa che può giocare al massimo in attacco e così, per Motta, è meglio che si sposti sempre sull'esterno, anche depotenziandosi.
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