Jorge Mendes lavora per portare Antonio Silva alla Juve. Prestito con diritto di riscatto. Si è già confrontato con il Benfica. Rispetto alla scorsa estate, lo scenario è cambiato. Il presidente Rui Costa aveva blindato il difensore centrale con una clausola da cento milioni. L’idea era quella di aprire un’asta con i club della Premier League, proprio come era avvenuto nel 2020 per Ruben Dias, acquistato dal Manchester City per 71,6 milioni, bonus compresi. Dalla metà di settembre, però, Antonio Silva non è più titolare nel Benfica, dopo che il tecnico tedesco Roger Schmidt è stato esonerato. Solo tredici presenze tra Primeira Liga e coppe: un gol di testa al Santa Clara e un assist. Sul centro-destra, nella difesa a quattro, accanto all’argentino Nicolas Otamendi, gli viene preferito Tomas Araujo. È stato il nuovo allenatore Bruno Lage a ridisegnare le gerarchie. L’ha lasciato sei volte in panchina nelle ultime otto partite di campionato.
Obiettivo reciproco
Antonio Silva, ventuno anni, un metro e 87, è gestito da Jorge Mendes, che sta creando le basi per una separazione a gennaio tra il centrale e il club di Lisbona. A facilitare l’operazione può essere un obiettivo reciproco: il difensore vuole rilanciarsi, si sente chiuso da Tomas Araujo, così come il Benfica punta a rivalutare un capitale. Sei mesi alla Juve, da gennaio a giugno, in attesa di decidere il futuro. Ecco la strada tracciata da Mendes, che approfondirà l’argomento con Rui Costa nei prossimi giorni. Il Benfica ha compiuto una scelta su Tomas Araujo, ventidue anni, un metro e 87, nato a Famalicão il 16 maggio del 2002. Pochi giorni prima di Natale, gli ha prolungato il contratto per un’altra stagione, fino al 2029, aumentando il prezzo della penale: servono ottanta milioni per fargli lasciare il centro sportivo a Seixal. Maglia numero 44, destro naturale, come Antonio Silva. Il 16 novembre ha debuttato nella nazionale di Roberto Martinez: 1-1 con la Croazia. Nella difesa a tre, Araujo era il perno centrale, ai suoi lati si muovevano Nuno Mendes del Paris Saint Germain e Renato Veiga del Chelsea.
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