Juventus, tra passato glorioso e un presente incerto
E proprio parlando della Juventus, Marchisio non nasconde la sua preoccupazione per i recenti risultati del club, che da anni manca la conquista dello scudetto: “Non sono felice. Mi preoccupa aver visto poco affiatamento, non solo tra i giocatori, ma capisco che sono stati anni di grande cambiamento e bisogna ritrovare la bussola”.
Un filo di speranza lo offre il ritorno di figure storiche e giovani con lo spirito giusto: “Confido nel rientro in società di Giorgio Chiellini e, in campo, in Manuel Locatelli che ha imparato in fretta cosa è il dna della Juve. In panchina c’è un allenatore che ha indossato la nostra maglia. La Juventus ha bisogno di solidità, fuori e dentro il campo”.
Juventini nello Studio Ovale: “Due mondi lontani”
Infine, un passaggio curioso sulla recente visita della Juventus alla Casa Bianca, durante la quale Donald Trump ha parlato di guerra in Iran di fronte ad alcuni membri della squadra e ai dirigenti bianconeri: “Sorpreso, specie per il momento. Non entro nelle dinamiche che hanno determinato questa visita che, se non ricordo male, non è la prima della Juve nello Studio Ovale”.
Marchisio osserva il disagio negli occhi dei giocatori: “Mi ha colpito il volto dei giocatori e dello staff davanti agli argomenti esposti da Trump, ho visto che anche i due giocatori americani sono rimasti stupiti. Dalle parole pronunciate e dalle domande fatte. Due mondi lontani, che dovrebbero restare separati”. Una disamina dettagliata: dal mondo Juve fino al calcio giovanile e italiano, l'ex calciatore bianconero senza peli sulla lingua.
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