TORINO - Marche che non si vedevano da tempo, tagli di vestiti tornati improvvisamente in auge. La moda guarda al passato recente, si affollano i mercatini del vintage alla ricerca dell’occasione da non lasciarsi sfuggire. Senza pregiudizi e con la stessa curiosità, Damien Comolli esplora vecchi dossier lasciati negli uffici della Continassa da Cristiano Giuntoli e la sua squadra di mercato. Tra questi c’era Jonathan David, affare ghiotto e chiuso all’indomani dell’eliminazione del Mondiale per Club. Non c’è la stessa volontà di affondare immediatamente il colpo, ma un altro profilo che ritorna in orbita Juventus è quello di David Hancko.
Montagne russe
Un rapporto, quello tra il club bianconero e il centrale di difesa, che somiglia ad un giro sulle montagne russe. Il fortissimo interessamento a gennaio scorso, con Thiago Motta in prima fila a spingere per la chiusura. Poi, nella tarda primavera, la pista si raffredda fino a sembrare il percorso di una delle prove del Rally di Svezia. Adesso, il disgelo e l’impressione che un profilo come quello di Hancko non possa essere scartato a priori quando il Mondiale ha restituito, una volta di più, la necessità di operare in difesa. Il Feyenoord lo sa, c’è un accordo informale tra le parti che può facilitare la cessione, il prezzo è fissato intorno ai 30 milioni. Poco più di una banconota stropicciata trovata nelle tasche per un club con enormi disponibilità economiche come l’Al Nassr.
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