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Juve, i tormenti di Vlahovic il separato in casa

Con alcuni numeri si può giocare, con altri bisogna farci i conti: Vlahovic, nei prossimi dodici mesi, costerà alla Juventus circa 42 milioni di euro tra stipendio lordo e ammortamento del cartellino. È un patrimonio che finirà per pesare tantissimo sul bilancio e che, ironia della sorte, rischia di essere a fondo perduto: il contratto di Dusan scadrà infatti il 30 giugno 2026. Senza rinnovo, oggi improbabile visto il braccio di ferro con la società, al termine del prossimo campionato il calciatore si libererà gratis e già da gennaio potrà accordarsi con un’altra squadra senza chiedere il permesso alla Juve. E pensare che a gennaio 2022 fu pagato più di 80 milioni di euro tra parte fissa e bonus, con la prospettiva di ereditare il contingente di gol e di carisma di Cristiano Ronaldo.

Juve, l'impasse Vlahovic

L’insostenibile situazione economico-finanziaria legata all’attaccante dice molto, se non tutto, sul ginepraio in cui la Juve si sta cacciando. Con l’arrivo di David, e i tentativi costanti con il Psg per cercare di trattenere anche Kolo Muani, tra l’altro, Vlahovic è diventato anche un peso tecnico da gestire. Scavalcato non da uno ma addirittura da due colleghi nelle gerarchie, una sua permanenza alla Continassa sarebbe possibile solamente nelle vesti di separato in casa, come detto a costi elevatissimi. Che fare, dunque? Damien Comolli ha in agenda, entro la fine della settimana, un incontro con il procuratore Darko Ristic per cercare di sbrogliare la matassa. Dg e agente del serbo si sono già sentiti e visti nelle scorse settimane, adesso però è necessario individuare insieme un percorso di uscita che possa portare benefici a tutti, limitando il più possibile i danni: il dirigente chiederà al rappresentante del calciatore di portargli un’offerta da almeno 25 milioni. Di proposte per Vlahovic alla Juventus non ne sono infatti ancora arrivate. Fenerbahçe e Galatasaray si sono solo interessate, lo stesso hanno fatto diversi club arabi. Nessuno però si è mai spinto oltre il semplice sondaggio, oltre a non aver fatto neppure battere il cuore di Dusan, che sogna la Premier o quanto meno un club di prima fascia che giochi la Champions.

La linea della Juve

A un anno dalla scadenza, la Juventus valuta il cartellino tra i 25 e i 30 milioni. Un prezzo importante ma in linea con il mercato, considerato il valore dell’attaccante e la sua età, appena 25 anni. L’ostacolo principale per intavolare qualsiasi trattativa resta sempre l’ingaggio del centravanti, che sfruttando un accordo a salire adesso guadagna 12 milioni netti. Dicendo di voler restare a scadenza, Vlahovic ha lanciato un segnale al club e anche alle possibili pretendenti: vado via alle mie condizioni, non a quelle che mi vengono imposte. Del resto, i bianconeri - già con Giuntoli - avevano chiesto al classe 2000 di rinnovare fino al 2028 e abbassarsi lo stipendio tra i 7 e gli 8 milioni, ricevendo come risposta un secco no. Vlahovic non si è impuntato solo per una questione economica. Lui ritiene di aver dimostrato sempre la massima professionalità, di aver stretto i denti e giocato praticamente da infortunato e poi di essere stato scaricato nel momento in cui a Torino è sbucato Kolo Muani. Questo “trattamento”, coinciso proprio con il momento più critico della trattativa per il rinnovo, deve aver creato una frattura, oggi impossibile da sanare. Non ci è riuscito neppure Tudor, che alla lunga ha preferito la stabilità (anche emotiva) di Kolo. E se fossero state le incomprensioni, più dei soldi, ad allontanare le parti?

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