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Osimhen, non sarà Juve: perché Comolli lo ha mollato tra dubbi e rischi

Il mercato dei grandi bomber sta cominciando a decollare, anche se finora la Juve non è rimasta coinvolta dai vorticosi movimenti in ascesa. In compenso i vecchi obiettivi si stanno accasando tutti: fa rumore, per le cifre iperboliche ma pure per la destinazione, il passaggio imminente di Mateo Retegui all’Al Qadsiah per una settantina di milioni che verranno versati nelle casse dell’Atalanta, club che compra bene e vende meglio. Viktor Gyokeres non ha ancora trovato una nuova casa, ma ha già detto allo Sporting Lisbona che non resterà in Portogallo e l’Arsenal sta da giorni trattando per trovare una soluzione in grado di accontentare tutti. E poi c’è l’altro Victor, ovvero Osimhen, a lungo l’oggetto del desiderio della Juventus: con Giuntoli al comando delle operazioni, ma anche senza l’ex dt. Perché pure il dg Comolli ha cercato di sondare il terreno, specialmente con l’entourage dell’attaccante e poi, a un certo punto, ha deciso di togliere il piede dal pedale dell’acceleratore.

I contatti prima del Galatasay

I contatti ci sono stati, così come l’interesse reciproco, però poi la dirigenza juventina ha spostato il proprio focus altrove e questo dopo una serie di valutazioni da parte di Comolli e dei suoi collaboratori. Infatti Osimhen a quel punto ha accettato la corte del Galatasaray, disposto a pagare la clausola per intero al Napoli pur di confermare il nigeriano in organico (ma delle questioni tecniche del passaggio di Osi dal Napoli al Galatasaray se ne parla diffusamente a pagina 15). Ma perché la Juventus, che pure aveva cercato di capire la fattibilità dell’operazione sfruttando la disponibilità dell’attaccante per allungare le tempistiche dell’operazione, a un certo punto ha deciso di lasciare perdere?

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