Sette colpi decisi e rumorosi, a scandire il ritmo di una sinfonia ancora tutta da scrivere. Non si tratta di un numero a caso, partorito in virtù di chissà quale riferimento religioso o trascendentale… La Juve nelle prossime settimane andrà incontro a una semi-rivoluzione. Un aggiornamento capillare del proprio sistema operativo, che possa costruire i presupposti per tornare competitivi in Italia e in Europa. È questa la missione di Damien Comolli, come del resto ha ammesso lui stesso nella conferenza stampa di presentazione all’Allianz Stadium, quando ha rievocato un concetto recentemente accantonato dall’area sportiva bianconera: l’ossessione per la vittoria. Il nuovo dg della Juventus non è di certo un incantatore di serpenti, ed è per questo che - con il raduno alla Continassa ormai alle porte - sfrutterà le prossime due settimane per dare un’accelerata significativa sul mercato. In entrata, come in uscita.
La Juve deve iniziare a muoversi
Senza dimenticare il nodo dei futuri dt e ds, con il primo da individuare a breve (almeno, così spera Igor Tudor), prima che la Juve salga a bordo del charter per Herzogenaurach, dove resterà una settimana per completare la preparazione. Insomma, la Germania non è una scadenza assoluta, quanto più un allarmante promemoria: al netto dell’arrivo di David, la Juve deve iniziare a muoversi. E presto. Tudor lo sa bene, non a caso ha chiesto alla società uno sforzo per chiudere in tempi record le pratiche di Randal Kolo Muani e Francisco Conceiçao. Due riscatti che non possono più attendere. Due certezze da blindare, per dare continuità all’impianto tattico abbozzato negli Us. Per il francese, la Juve è fiduciosa di trovarsi a metà strada con il Psg - inamovibile sulla formula del prestito, e cioè sull’obbligo di riscatto - sfruttando la volontà dell’attaccante francese che a Torino è tornato a sentirsi importante dopo un anno da brutto anatroccolo sotto la gestione di Luis Enrique.
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