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Szczesny: "Alla Juventus tutto diverso, c'era una vera e propria ossessione"

"C'è anche un cambiamento culturale: mi trovo costantemente sotto pressione durante l'allenamento", ha spiegato l'ex portiere della Juventus.

Wojciech Szczesny, ex portiere della Juventus oggi al Barcellona, ai microfoni del canale YouTube Foot Truck ha raccontato alcuni retroscena della sua carriera. Ecco quanto riportato da IlBianconero.com. Queste le sue parole: "A Barcellona giochi e ti alleni in un modo totalmente differente. Nelle partitelle a campo ridotto, tutti sono vicini l'uno con l'altro, leggi in anticipo dove sta calciando il giocatore e la posizione dei difensori".

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Poi ha aggiunto: "Queste partitelle possono essere utili per migliorare il gioco con i piedi, perché lì risulta molto più facile, dal momento che tutti vogliono la palla. C'è anche un cambiamento culturale: mi trovo costantemente sotto pressione durante l'allenamento, tutti corrono verso di me. Non bisogna perdere tempo, perché se tutti vogliono la palla allora qualcuno si smarcherà. Juventus? Tutto era diverso: la formazione, l'organizzazione difensiva, gli obiettivi, l'ossessione per il risultato finale. Ogni sconfitta o ogni errore commesso pesa diversamente, ma valeva anche per i tanti complimenti dopo una grande parata".

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"Qui al Barcellona ho invece l'impressione che anche quando sbaglio, la squadra gioca così tanto bene che posso guardare avanti. Subiamo un goal? Va bene, ora dobbiamo segnarne due. Il peso di ogni singola sconfitta è completamente diverso. Il Barcellona la scorsa stagione sembrava la squadra a cui importava meno del numero di gol subiti. Alla Juve se ricevevo palla sul piede sinistro, il difensore era a 5 metri da me ma si stava già girando dalla parte opposta, come se volesse che io rinviassi lungo invece di passarla a lui. Qui invece tutti mi vengono incontro e mi urlano di passargli la palla", ha concluso.

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