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Nico Gonzalez, cassa Juve: la cessione dà il via alla rivoluzione di Comolli

Nico e Tudor: dalle stelle alle stalle

Della serie: quella Saudita - qualora dovesse materializzarsi concretamente - potrebbe diventare davvero un’opportunità molto stuzzicante per tutte le parti in causa. Anche perché con Tudor, strada facendo, ha trovato sempre meno spazio dopo il buon avvio. Nelle prime settimane, infatti, la cura del tecnico di Spalato l’aveva riportato in auge. Tanto che Gonzalez era stato tra i migliori e aveva ritrovato pure la via del gol, dopo parecchi mesi di digiuno in campionato. Merito del cambio di ruolo, col trasloco in pianta stabile nella posizione prediletta, largo a destra. Il classe 1998, infatti, faticava sulla fascia opposta, dove a volte l’aveva collocato Thiago Motta. Largo a sinistra, infatti, non riusciva ad accentrarsi per calciare in porta: una delle specialità delle casa, come dimostrato con le reti casalinghe siglate contro Monza e Udinese, che hanno contribuito a due successi pesanti nella rincorsa juventina al quarto posto.

Lo scarso impiego di Gonzalez

Negli Stati Uniti, però, sono emerse le nuove gerarchie di Tudor, con Gonzalez che ha dovuto accontentarsi di un ruolo da comprimario. Panchina all’esordio contro l’Al Ain, per poi mettere piede in campo per soli 17’ col Wydad. L’unica da titolare contro il Manchester City, gara in cui Tudor ha però fatto ricorso a un massiccio turnover. Tanto che poi, contro il Real Madrid, si è riaccomodato tra le riserve, venendo impegnato per mezz’ora soltanto. Il segnale di come ormai Nico sia sempre meno centrale nel progetto della nuova Juventus. E, allora, la tentazione di guardarsi intorno potrebbe prendere il sopravvento...

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