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11/07/2025 | 20:00:08
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Un anno fa di questi tempi Thiago Motta aveva completato le visite con la Juve e si apprestava a intraprendere un percorso sulla carta pieno di soddisfazioni. Non nascondo un particolare che non è certo un dettaglio: anch’io io mi ero lasciato prendere la mano, nessun problema ad ammetterlo, pensavo che sarebbe stato un ciclo vincente e ricco di soddisfazioni. Alle spalle il percorso di un allenatore capace di incidere e di regalare gioie allo Spezia e al Bologna con un contenuto tecnico di livello. Mi sono esposto, ho preso un tir in faccia. Un anno dopo Thiago Motta lascia danni in quantità industriale, ferite che difficilmente si potranno rimarginare, soltanto chi è schierato dalle sua parte per motivi comprensibili può collezionare alibi e rispedire il pallone dall’altra parte. Thiago Motta ha messo in discussione tutti tranne se stesso, ha voluto la testa di tanti, ha avallato operazioni che si sono rivelate fallimentari (Douglas Luiz e Nico Gonzalez in testa) senza metterci la personalità che un allenatore dovrebbe avere quando gli propongono situazioni di mercato che deve approvare oppure no. Della serie: se le appoggi, poi sei assolutamente indifendibile. Motta pensava di avere il mondo ai suoi piedi, lo stesso mondo che lo ha scaricato presentandogli un conto che avrebbe dovuto pagare soltanto lui. Dal primo giorno di ritiro è stato un problema al minuto: Szczesny deve andare, Rugani non può restare, Huijsen non è da Juve, Chiesa è giusto che parta, Danilo non può restare, se per Cambiaso arrivasse un’offerta… Potrei continuate per altri 55 minuti, ci sono cascato anche io e avrei dovuto aprire gli occhi. Ma se hai le aspettative su un allenatore e lui ti delude, mica vai in panchina al posto suo, alla fine il conto devo pagarlo lui. E per fortuna il rapporto è finito dopo il naufragio di Firenze, altrimenti Yildiz avrebbe chiesto di andar via, sarebbe stato uno stillicidio con pochi precedenti. La Juve continua a leccarsi le ferite, gli hanno speso una tombola e qualcuno parlava di “quarto posto come massimo obiettivo” perché Thiago doveva essere coccolato. Invece ha fatto malissimo, come aveva fatto malissimo Allegri nelle tre stagioni precedenti. Non discutiamo che Motta possa imporsi come allenatore, ma la prossima volta impari per una volta a dire “ho sbagliato io” piuttosto che scaricare colpe e responsabilità a destra o a manca. In fondo, gli hanno dato la Juve e gli hanno detto “sai pedalare”? Alla prima salita di media difficoltà non ha capito più nulla, lo hanno abbandonato anche i gregari o i presunti uomini di fiducia. Mediti, Thiago, per il suo bene e perché nessuno in questo mondo è nato scienziato.
Victor Osimhen è un grande attaccante e un ragazzo che prima di decidere conta fino a 1000 e non soltanto fino a 100. Una cosa va chiarita: indipendentemente dal suo futuro, il Napoli conta di portare a casa i 75 milioni della clausola. Se non fossero 75, al massimo si potrebbe fare uno sconto di 5, ma oggi il Napoli non ci pensa (il Galatasaray memorizzi). E solitamente De Laurentiis non buca passaggi dal genere, quando c’è da incassare tiene duro per arrivare all’approdo agognato. Ci sarà un motivo se il Napoli vuole incamerare il massimo per Osimhen, ne va del mercato in entrata e dell’investimento sul nuovo attaccante. Non sono un censore di Lucca, ma sinceramente tra Lucca e Nunez c’è la stessa differenza tra una vacanza alle Maldive e una nella spiaggia a 100 metri da casa tua. Tra l’altro, con tutte le proporzioni di questo mondo, non capisco come Osimhen possa essere valutato 50 o 55 e Lucca 40, è proprio vero che non ci sono più limiti. Vedremo cosa deciderà il Napoli, probabilmente Conte ha indicato la direzione sudamericana che costa di più. E quindi, dai Victor porta i soldi…
Foto: Instagram Juventus logo
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