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Calciomercato Juve: stallo Kolo Muani, Vlahovic alla Chiesa. Tocca a Modesto

TORINO - Un progetto ambizioso, costruito con fiducia, audacia e invettiva, che però ha visto le sue fondamenta vacillare sotto peso di un mercato spietato, costringendo gli ingegneri bianconeri a mettere in pausa i lavori. Kolo Muani era il primo nome della lista di Comolli. Il preferito di Tudor - dopo le incomprensioni iniziali -, il profilo ideale a cui affidare le chiavi di un attacco abituato da troppo tempo a sparare a salve. Insomma, la prima operazione da portare a termine per proiettarsi definitivamente nel futuro. Eppure il francese, per assurdo, nella migliore delle ipotesi potrebbe essere l’ultimo a raggiungere i compagni alla Continassa…

Juve, il Psg detta le condizioni per cedere Kolo Muani

Sì, perché all’alba del 15 di luglio, Kolo resta l’ostaggio di un incastro che non si sblocca: il Psg ha rispedito al mittente le proposte della Juventus. Non ci sarà nessun prestito, a patto che questo non comporti una cessione annunciata, certa e che non tenga conto di alcun risultato sportivo (la qualificazione in Champions League, per esempio). I parigini sono stati chiari: Kolo Muani non rientra più nei piani del club. Occorre dunque fare cassa, per recuperare parte della spesa posta in essere due anni fa (l’attaccante fu prelevato dal’Eintracht per 95 milioni di euro). L’ex Nantes l’anno prossimo inciderà nel bilancio dei parigini per 38 milioni di euro. Grossomodo, la cifra richiesta alla Juventus per rilevarne il cartellino. Il Psg ha aperto all’ipotesi di un prestito oneroso da 10 milioni di euro, con obbligo di riscatto a 30. Cifra fuori dalla portata dei bianconeri, frenati dagli sviluppi di un mercato in uscita ancora in via di definizione. Tramontata l’ipotesi del diritto (salvo futuri ripensamenti del Psg), la Juve sa di non potersi permettere di avere in rosa contemporaneamente Dusan Vlahovic e Kolo Muani. Due profili, a questo punto, alternativi. La permanenza di uno escluderà quella dell’altro. Per forza.

Vlahovic, l'unica via è la cessione

Il serbo ad oggi è molto più che un semplice “tappo”. La rescissione consensuale del contratto - in scadenza a giugno 2026 - non è un’opzione plausibile, poiché comporterebbe gli stessi costi di un eventuale permanenza in bianconero. L’unica via è la cessione. Un impasse plateale, che mette i club europei - e non - interessati al serbo nella migliore condizione possibile, e cioé quella di bussare alle porte della Juventus solo a margine della chiusura del mercato. Il momento perfetto per assicurarsi il giocatore al prezzo di saldo, dal momento che la Juve a quel punto avrebbe il via libera per l’affondo su Kolo Muani. Uno scenario simile a quello che ha portato Chiesa a trasferirsi al Liverpool nella passata stagione, per intenderci... Ma il Psg non sembra intenzionato a voler attendere così a lungo per liberarsi dell’attaccante francese, motivo per cui starebbe iniziando a guardarsi intorno nella speranza di trovare realtà interessate al suo cartellino. Su tutte, il Chelsea di Maresca, che, qualora dovesse lasciare partire Nicolas Jackson, avrebbe bisogno di una punta di livello per sostituirlo. La palla ora passa a Comolli, per il quale si prospettano settimane complicatissime. Il nuovo direttore generale della Juventus - coadiuvato da François Modesto - dovrà esercitare la sottile arte della diplomazia per trovare la formula giusta che accompagni Dusan all’uscita e - nel contempo - permetta di tenere vivi i discorsi con Parigi. In settimana, il dg bianconero dovrebbe incontrare il Psg per provare a definire una formula che accontenti tutti - Kolo compreso, che ha più volte espresso il desiderio di rimanere a Torino - o quantomeno che consenta ai bianconeri di avere ulteriore tempo a disposizione per risolvere le questioni interne più spinose...

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