Sogni, speranze, disillusioni e delusioni. Sentimenti differenti che si raccoglieranno sulla passerella di ingresso del JMedical e di fronte ai cancelli che dividono il Training Center della Continassa dal resto del mondo. Contrasti che gettati sulla tela dipingono ogni inizio di stagione della Juventus, quando ancora la rosa è ben al di là dall’essere completata. Per disegnare lo scenario che si prefigurerà il 24 luglio - data di inizio dell’annata bianconera -, peschiamo dalla tavolozza un po’ di verde e di arancione. La speranza che si intreccia con il colore identificativo della Next Gen. L’obiettivo dichiarato del club e perseguito nelle ultime stagioni è quello di promuovere tre elementi dalla seconda squadra. Un anno fa furono: Mbangula, Savona, Rouhi. Nessuna civetta a consegnare lettere, come nella celebre saga di Harry Potter, ma con la stessa emozione i giovani attendono la convocazione per l’inizio dei lavori della prima squadra. Tra i più trepidanti c’è il classe 2003 Alessandro Pietrelli.
Pietrelli-Next Gen, i numeri
Comprato a gennaio dalla Feralpisalò - strappato a squadre di Serie B grazie alla prospettiva di fare il salto con i grandi -, è uno dei nomi da monitorare in questa estate bianconera. La dirigenza che gli espresse stima e fiducia è in parte cambiata, ma per lui parlano il campo e i numeri: 4 gol e 2 assist in 15 partite. Soprattutto, un ruolo decisivo nel cambio di passo della Next Gen che ha portato la squadra di Brambilla ad una veloce risalita in classifica. Fino all’ultimo ha sperato in una convocazione per il Mondiale per Club, adesso spera in un’occasione da cogliere tra Torino e Herzogenaurach. In una posizione, quella di esterno destro, dove le eventuali cessioni di Alberto Costa e Weah potrebbero aprire voragini da colmare. Mentre la scrematura procedeva, tra gli ultimissimi tagliati da Tudor per la spedizione statunitense c’è anche il difensore centrale classe 2006, Gil Puche. Radio mercato lo vorrebbe destinato ad un prestito in Serie B, ma non è da escludere che possa giocarsi le sue carte nel precampionato. C’è poi chi, al contrario, di speranza ne coltiva ma al di fuori del perimetro del mondo Juve.
Miretti, chance Juve
A meno di soluzioni che potrebbero arrivare nei prossimi giorni - molto difficile -, saranno presenti ai primi giorni della stagione anche gli esuberi come Arthur e Tiago Djalò. Visite mediche e poi ingresso alla Continassa, da copione già scritto, per poi allenarsi a parte e aspettare che sia il mercato a sbrogliare la loro situazione. Qualcosa di più indirizzato c’è sul fronte Facundo Gonzalez, in particolare è il Genoa a mostrarsi interessato, ma senza che si sia ancora arrivati a chiusura. Alle situazioni già definite si alterna chi cammina ai margini del progetto, tra il dentro e il fuori. È il caso di Rugani e Kostic, su cui non è ancora stata presa una decisione. È il caso anche di Miretti che, dopo aver curato un infortunio alla spalla, si trova già a Torino dopo la fine del prestito al Genoa. Ha una chance, toccherà a Tudor scegliere; in caso di bocciatura, non sarebbe un problema trovare un club disposto ad acquistarlo. Sempre a proposito di speranze da coltivare, ci sono quelle di Bremer che è già rientrato in gruppo negli Stati Uniti e ora punta il ritorno in campo, magari il 10 agosto contro il Dortmund. Pazienza e precauzione, invece, per Cabal ancora pienamente impegnato nel percorso di riabilitazione. Infine, ci sarà Vlahovic: una volta avrebbe fatto un ingresso da Re, quest’anno è il grande problema da risolvere.
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