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"Juve, non basta: serve uno alla Tonali e altri big dal mercato. Via Gonzalez, tenere Koopmeiners"

TORINO - Qualcosa è cambiato. E qualcos’altro dovrà ancora farlo. Ma la Juve, o almeno questa Juve, agli esterni offensivi ha scelto di non rinunciare. Più concretamente: ne ha fatto una propria versione, più accentrata e più in linea con il gioco, più fluida e pure per questo maggiormente imprevedibile rispetto alla staticità di qualche mese fa. E sì, ha funzionato. Anzi: è stata determinante per riaccendere speranze, idee. Banalmente anche i calciatori a disposizione. Tipo Conceiçao, di nuovo a un passo: sembrava fuori tipologia ed è arrivato a prendersi un posto per presente e futuro. Tipo Nico Gonzalez, ma con accezione opposta: ha giocato più basso e più alto, quadra mai trovata. È stata allora una strada illuminata, ha colto chi era in linea con le idee del tecnico e chi no. Chi avrebbe potuto vincolarsi all’idea e chi invece ora potrebbe farsi da parte. «Ma se lo chiedete a me, l’esterno è l’esterno. Ed è quello che salta il diretto avversario, che crea soluzioni, che poi ti fa fare gol. O ci arriva da solo», racconta Michele Padovano, 63 presenze e 18 reti alla Juventus. Campione d’Europa nel 1996, soprattutto. Michele Padovano, Conceiçao resta in bianconero. La scelta giusta? «*Nello scorso anno ha dimostrato valore, dunque credo di sì. Diciamo che la conferma se l’è conquistata sul campo. Però...*».

"Juve, serve altro. Un giocatore per reparto"

Però?

«Però non c’è da fermarsi qui. Mi spiego: occorre fare qualcosa di diverso, il mercato è ancora un po’ incompleto».

Cosa manca?

«Manca un giocatore per reparto. Un difensore centrale da affiancare a Bremer, in attesa di Cabal che reputo molto valido. Però, ecco, partirei da lì: da un top player lì dietro».

E a centrocampo?

«Il mio nome era Tonali. L’identikit non è cambiato: serve un mediano di quel tipo, con quelle caratteristiche. E quella forza».

"Ecco cosa serve a Tudor"

Davanti?

«Eh, un altro molto bravo. David per me sostituisce bene Vlahovic. Però ne occorre un altro. La rosa deve essere lunga, gli infortuni sono dietro l’angolo».

Esterni offensivi: secondo lei, cosa cerca Tudor?

«Forse non ne cerca. Cioè, le ali offensive non sono poi così utilizzate. Igor vuole giocatori che stiano più accentrati, non li sfrutta, per così dire, alla vecchia maniera».

Cosa gli occorre, dunque?

«Credo abbia bisogno di un centrocampista con doti di inserimento. Non un profilo alla Lang, ecco. O come lo stesso Conceiçao, che fa giocare più vicino alla punta».

Però ha necessità di dribbling: dopo Yildiz, i numeri in quel dato premiano Thuram.

«Ripeto: per me l’esterno è sempre importante. Prediligo chi punta forte, chi cerca di saltare l’avversario. L’anno scorso quella capacità ce l’aveva Chico, ma spesso è venuta a mancare. Thuram avrà una grande carriera, ma fa altro».

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