Paolo Ziliani ha commentato l'episodio clamoroso del Mondiale per club attraverso il suo seguitissimo profilo ufficiale di X.
Il giornalista Paolo Ziliani, attraverso il suo profilo X, si è soffermato sul Mondiale per club appena terminato: "L'ultima dal Mondiale per club. Nella sala trofei del Chelsea è finita una copia del trofeo: l'originale disegnato da Tiffany Infantino l'ha regalato indovinate a chi? A Donald Trump".
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"Non solo il presidente USA ha rovinato il rito della coppa alzata al cielo mischiandosi nel gruppo degli allibiti giocatori inglesi; non solo abbiamo assistito all'indegna sfilata degli juventini allo Studio Ovale muti e inebetiti di fronte agli sproloqui del presidente spara dazi; ma oggi sappiamo che lo storico trofeo dello storico torneo FIFA non ce l'ha il Chelsea, ce l'ha Trump. So bene che nessuno perderà tempo a occuparsi e commentare il fatto; e allora lo faccio io già mettendo in conto che ci sarà chi dirà: “Ecco Ziliani che pur di sparare sul Mondiale per club ne inventa un’altra delle sue”.
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"In realtà, per dire cosa sia stato il nuovo torneo inaugurato tra giugno e luglio negli USA dalla FIFA non c’è bisogno di inventare niente: basta e avanza quel che combina la FIFA, o meglio il suo presidente e satrapo Gianni Infantino. Che come se non ne avesse già combinate più di Bertoldo è riuscito nell’impresa, a suo modo memorabile, di chiudere la baracconata consegnando al Chelsea, il club vincitore del torneo, non l’originale ma una copia del trofeo placcato in oro 24 carati e disegnato su commissione da Tiffany & Co.: un trofeo con intricate iscrizioni incise a laser che illustrano e raccontano la storia del gioco del calcio".
“Le iscrizioni - si legge nel sito della FIFA - includono una mappa del mondo e i nomi di tutte le 211 associazioni affiliate alla FIFA e delle sei confederazioni che rappresentano la diversità geografica e culturale di questo sport. Il disco centrale del trofeo mostra una serie di icone che catturano le tradizioni del calcio, tra cui simboli di stadi e attrezzature e una mappa del mondo. Il trofeo presenta anche incisioni in 13 lingue e Braille, evidenziando ulteriormente lo spirito inclusivo del calcio globale e garantendo che l'eredità del torneo sia accessibile a un pubblico eterogeneo in tutto il mondo. È disponibile spazio per incidere al laser gli emblemi dei club vincitori per 24 edizioni del torneo. Inoltre, il trofeo può trasformarsi da uno scudo in una struttura multiforme e orbitale, un design adattabile che stabilisce una potente struttura visiva”.
"Tutto molto bello, per dirla alla Pizzul. Peccato però che al Chelsea sia stata consegnata una copia del trofeo e che l’originale faccia bella vista di sè sapete dove? Nello Studio Ovale della Casa Bianca donato a Trump dall’untuoso Infantino che avendo in programma negli USA anche il Mondiale per nazionali del 2026 sarebbe disposto a fare lo sguattero in casa Trump per un anno intero lavando i piatti e rifacendo il letto anche a Melania pur di non perdere le grazie e i favori del presidente USA".
"E insomma: non solo abbiamo dovuto assistere, la notte del 14 luglio, all’indegna scena dell’allibito capitano del Chelsea James costretto, al momento della premiazione, a sollevare al cielo il trofeo - o meglio, la copia del trofeo - avendo al suo fianco Trump che nascondeva alle sue spalle Palmer e gli altri compagni di squadra tra lo sbigottimento di tutti; non solo avevamo dovuto assistere all’oscena sfilata dei giocatori della Juventus portati da Infantino e Elkann a mo’ di ostaggi (sembravano prigionieri di Guantanamo) nello Studio Ovale ad assistere muti e interdetti agli sproloqui di Trump su conflitto tra Israele e Iran, immigrazione, atleti transgender, il tutto innaffiato da una spruzzata di elogi a John Elkann definito “grande uomo d'affari” espressione di una “stirpe di vincitori” (lo ha detto veramente); non solo abbiamo dovuto sorbirci questa e altre sbobbe; ma adesso sappiamo che lo storico trofeo del leggendario nuovo torneo FIFA non si trova custodito nella sala trofei del club vincitore, il Chelsea, ma fa capolino nello Studio Ovale della Casa Bianca per il sollazzo del presidente spara missili, spara dazi e spara bufale Donald Trump". Ha concluso.